Imprenditore suicida, il figlio: «Mi arrendo, chiudo tutto»

L'azienda nella quale si è ucciso Galliano Moro
PORDENONE - «Se non ce l’ha fatta lui a salvare l’azienda, non posso riuscirci io. E poi non avrei il coraggio di entrare in fabbrica sapendo quello che è successo....

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PORDENONE - «Se non ce l’ha fatta lui a salvare l’azienda, non posso riuscirci io. E poi non avrei il coraggio di entrare in fabbrica sapendo quello che è successo. Chiuderemo tutto». A parlare è Fabio Moro, 52 anni, figlio dell’imprenditore Galliano. È stato lui l’altro pomeriggio a entrare in un piccolo deposito dove erano riposte le vernici e a trovare il padre oramai privo di vita.




La Tgm produce componentistica per arredamento in legno. «Mio padre - racconta ancora il figlio - ha combattuto come un leone per difendere la fabbrica, per onorare gli impegni, per andare avanti. Ma senza commesse non si va avanti. Quando ha capito che non c’era più nulla da fare ha deciso di chiudere definitivamente la sua esistenza».

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Il Gazzettino