Ragazzina stuprata a Jesolo, post choc del poliziotto di Rovigo: se l'è cercata

JESOLO «Queste ragazzine pensano di rimediare una canna facendo servizietti veloci agli spacciatori...poi trovano quello che invece vuole il servizio completo e allora...

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JESOLO «Queste ragazzine pensano di rimediare una canna facendo servizietti veloci agli spacciatori...poi trovano quello che invece vuole il servizio completo e allora piangono perché le stuprano...storia vecchia come il mondo». Su Facebook, un post del genere, con annesso articolo sulla violenza sessuale di Jesolo, sarebbe già abbastanza aberrante di suo. Più grave, però, se la sparata non arriva da un utente comune, ma da un poliziotto ed ex dirigente di un sindacato.



Questo post choc sull'episodio dello stupro in spiaggia di una 15enne da parte di un senegalese, insieme ad altri dal contenuto discutibile («Cucchi valeva poco da vivo e da morto è diventato un affarone»), hanno scatenato un ciclone di polemiche, agitato dalla blogger e giornalista Selvaggia Lucarelli. L'autore è Mauro Maistro, poliziotto in servizio al commissariato di Adria, fino a un mese fa segretario del Coisp di Rovigo. 

 

NEL MIRINO
Oggetto delle sue invettive anche Boldrini, migranti e Guardia Costiera. Per poi tornare sempre sullo stupro, collegandosi a un altro episodio di cronaca di questi giorni, la violenza sessuale su una turista per cui sono stati fermati due allievi della scuola di polizia. «Questa mi sembra una cazzata..come quella di Jesolo...ormai prima di trombare una è meglio che vi troviate un avvocato per la sicurezza...troppe donne che prima si mettono in situazioni strane e poi fanno le vittime».

POST SPARIT
II post, dopo il polverone creato dalla blogger, sono spariti. Il Codacons è pronto a chiedere il licenziamento del poliziotto. «La violenza esplicita di queste dichiarazioni e gli insulti nei riguardi di alcuni personaggi pubblici raggiungono livelli davvero incredibili» scrive in una nota l'associazione.

LIBERTÀ DI PENSIERO

Maistro, raggiunto al telefono, sembra non essersi reso conto della gravità della sua posizione. «Non so di quali post parli questa giornalista, ho sempre espresso il mio pensiero senza offendere nessuno. In Italia fortunatamente c'è libertà di pensiero. Se è apparso qualcosa che ha turbato qualcuno, chiedo scusa». Oggi, intanto, Mohamed Gueye, il 25enne senegalese accusato della violenza sessuale avvenuta in piazza Mazzini, incontrerà il suo avvocato, Jacopo Stefani. I due decideranno insieme se presentare ricorso al riesame. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino