Straordinari pagati come rimborsi: scoperti 437 lavoratori irregolari

Scoperta un sistema fraudolento per pagare gli starordinari
Gli straordinari erano conteggiati come riborsi, la Guardia di Finanza scopre 437 lavoratori irregolari tra le provincia di Treviso, Pordenone e Gorizia. Il fine era di evitare il...

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Gli straordinari erano conteggiati come riborsi, la Guardia di Finanza scopre 437 lavoratori irregolari tra le provincia di Treviso, Pordenone e Gorizia. Il fine era di evitare il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi previdenziali, così una società con sede legale a Gorizia (e unità locali a Monfalcone e nelle province di Pordenone e Treviso), operante in subappalto, all’interno di grandi commesse nel settore della carpenteria metallica, ha adottato, a dal 2014, un sistema di retribuzione dei dipendenti che ha consentito di “mascherare” i compensi per lavoro straordinario, rimpiazzandoli con voci totalmente o parzialmente non soggette a tassazione, quali le indennità di trasferta ed i rimborsi chilometrici. Il meccanismo è stato però scoperto dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia che, dopo essere stata allertata da una segnalazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Udine e Pordenone, ha accertato l’irregolare assunzione, negli anni 2014, 2015 e 2016, di ben 437 lavoratori, in prevalenza di nazionalità bosniaca, serba e croata, sistematicamente retribuiti indicando in busta paga voci fittizie anziché l’esatto ammontare del lavoro straordinario prestato. 

 

Le dichiarazioni rese dai dipendenti durante gli accessi che le fiamme gialle goriziane e gli ispettori del lavoro hanno eseguito in diversi cantieri, nonché l’esame di alcuni documenti contabili e messaggi di posta elettronica acquisiti nel corso della verifica fiscale, hanno fatto comprendere l’evidente evasione fiscale e contributiva dell’impresa goriziana. Accertamenti intrapresi nel gennaio 2017 e conclusi nelle scorse settimane, che hanno permesso di ricostruire in quasi un milione di euro l’ammontare del lavoro straordinario a cui non sono state applicate le ritenute Irpfe per 270.530 euro, mentre l’imponibile previdenziale sottratto a tassazione contributiva è stato quantificato in 1.027.890 di euro. 

La società con sede nel capoluogo isontino, costituita nel febbraio 2014 e con un volume d’affari nel 2016 pari a quasi sei milioni di euro, al termine delle indagini, è stata avviata alla liquidazione volontaria da parte dell’amministratore e socio unico, un cittadino di nazionalità slovena. L’attività d’indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Gorizia, con la stretta collaborazione dell’Ispettorato del Lavoro, è stata finalizzata a contrastare il fenomeno del lavoro nero e irregolare e di tutte le manifestazioni di illegalità connesse, quali l’evasione

contributiva e le frodi in danno del sistema previdenziale, ma ha avuto anche l’obiettivo di tutelare le imprese oneste da una dannosa forma di concorrenza sleale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino