Gli straordinari erano conteggiati come riborsi, la Guardia di Finanza scopre 437 lavoratori irregolari tra le provincia di Treviso, Pordenone e Gorizia. Il fine era di evitare il...
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Le dichiarazioni rese dai dipendenti durante gli accessi che le fiamme gialle goriziane e gli ispettori del lavoro hanno eseguito in diversi cantieri, nonché l’esame di alcuni documenti contabili e messaggi di posta elettronica acquisiti nel corso della verifica fiscale, hanno fatto comprendere l’evidente evasione fiscale e contributiva dell’impresa goriziana. Accertamenti intrapresi nel gennaio 2017 e conclusi nelle scorse settimane, che hanno permesso di ricostruire in quasi un milione di euro l’ammontare del lavoro straordinario a cui non sono state applicate le ritenute Irpfe per 270.530 euro, mentre l’imponibile previdenziale sottratto a tassazione contributiva è stato quantificato in 1.027.890 di euro.
La società con sede nel capoluogo isontino, costituita nel febbraio 2014 e con un volume d’affari nel 2016 pari a quasi sei milioni di euro, al termine delle indagini, è stata avviata alla liquidazione volontaria da parte dell’amministratore e socio unico, un cittadino di nazionalità slovena. L’attività d’indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Gorizia, con la stretta collaborazione dell’Ispettorato del Lavoro, è stata finalizzata a contrastare il fenomeno del lavoro nero e irregolare e di tutte le manifestazioni di illegalità connesse, quali l’evasione
contributiva e le frodi in danno del sistema previdenziale, ma ha avuto anche l’obiettivo di tutelare le imprese oneste da una dannosa forma di concorrenza sleale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino