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RONCADE - Il primo settembre Enza Carbonere, la dirigente della biblioteca di Roncade, dopo 29 anni di intenso servizio andrà in pensione. Chiamata nel 1993 dall'allora sindaco Ivano Sartor a riempire il vuoto lasciato dalla fondatrice della biblioteca roncadese, Leopolda Terribile, Carbonere è ormai un'istituzione e ha reso la biblioteca scrigno di luccicanti primati. Quella di Roncade è una delle prime biblioteche a scaffale aperto di divulgazione che sono nate in provincia di Treviso. É a capo del Polo BibloMarca (24 Comuni e una Fondazione). Con il progetto "Qui si Legge" ha ottenuto e mantiene il podio italiano. La dirigente, appena insediata, ha creato la prima sezione provinciale di testi per bambini. Persino Treviso non l'aveva, nel '94. Oggi, con 50mila libri, è la più grande biblioteca della cintura urbana di Treviso. Nel 2019, subito prima del lockdown, Roncade ha registrato il 24% in più di afflussi e le tante, nuove iniziative volute dalla dirigente durante e dopo la pandemia hanno incrementato ulteriormente gli iscritti.
I PROGETTI
Eterno taglio sbarazzino e sorriso spiazzante, eleganza eclettica e carattere volitivo, entusiasmo e vivacità, Carbonere non si tira indietro: «Il maggior successo della mia carriera professionale è stato senz'altro l'aver istituito un rapporto solido con le scuole tramite un percorso divenuto consuetudine di visite guidate che insegnano la strada per la biblioteca a tutti quei bambini che non verrebbero mai portati in sede dai propri genitori».
FESTIVAL E ALTRE INIZIATIVE
Una parola sul Festival dei Luoghi e delle Emozioni? «È partito da queste mura, ho scritto io il progetto. Ora è diventato altro rispetto a quando è nato, cioè una risposta alla richiesta del territorio per un'iniziativa di stampo cultural-turistico». Cosa avrebbe voluto fare in futuro? «Qui, grazie a chi mi ha preceduto, abbiamo un piccolo patrimonio di manifesti pubblicitari da affissione (lunghi 10 metri), oltre a circa 350 manifesti cinematografici che ho procurato e mi sarebbe sempre piaciuto farne una mostra. E pure un'altra, su come è cambiata la letteratura per ragazzi dagli anni 30 ad oggi. Inoltre ho chiesto all'amministrazione comunale, documentando con dati e studi la mia analisi, di ampliare e strutturare diversamente la biblioteca, senza più il libri in verticale. Io dico che siamo dei piazzisti alternativi, bisogna che questo sito somigli sempre di più ad una libreria».
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Il Gazzettino