RONCADE - Il primo settembre Enza Carbonere, la dirigente della biblioteca di Roncade, dopo 29 anni di intenso servizio andrà in pensione. Chiamata nel 1993 dall'allora sindaco Ivano Sartor a riempire il vuoto lasciato dalla fondatrice della biblioteca roncadese, Leopolda Terribile, Carbonere è ormai un'istituzione e ha reso la biblioteca scrigno di luccicanti primati.
I PROGETTI
Eterno taglio sbarazzino e sorriso spiazzante, eleganza eclettica e carattere volitivo, entusiasmo e vivacità, Carbonere non si tira indietro: «Il maggior successo della mia carriera professionale è stato senz'altro l'aver istituito un rapporto solido con le scuole tramite un percorso divenuto consuetudine di visite guidate che insegnano la strada per la biblioteca a tutti quei bambini che non verrebbero mai portati in sede dai propri genitori». Il progetto a cui tiene di più? «Mi sono tutti cari. Però voglio ricordare i Sabati Letterari. Un'iniziativa che ha precorso i tempi. L'idea di proporre libri in splendidi contesti privati. Peccato ora ci sia spesso indisponibilità dei proprietari di antiche dimore a fornire accesso ai loro ambienti. Anche Contemporaneità Sonore è un format di manifestazione che in molti ci hanno copiato. Ho bei ricordi degli spettacoli/cena con nomi eccezionali del panorama artistico italiano come Franco Cerri o Davide Riondino. Volendo, ma sono scelte politiche, queste iniziative si potrebbero organizzare ancora. Inoltre è splendido che la biblioteca sia il contenitore per le iniziative degli Amici di Elmer, un gruppo di lettori volontari appassionati divenuto un'apprezzata realtà che quest'anno festeggia il 15. anniversario di attività. E poi i 10mila audiolibri a disposizione di tutti tramite app. E ancora: Nati per Leggere. Roncade è uno dei pochi Comuni a regalare il primo libro ai neonati».
FESTIVAL E ALTRE INIZIATIVE
Una parola sul Festival dei Luoghi e delle Emozioni? «È partito da queste mura, ho scritto io il progetto. Ora è diventato altro rispetto a quando è nato, cioè una risposta alla richiesta del territorio per un'iniziativa di stampo cultural-turistico». Cosa avrebbe voluto fare in futuro? «Qui, grazie a chi mi ha preceduto, abbiamo un piccolo patrimonio di manifesti pubblicitari da affissione (lunghi 10 metri), oltre a circa 350 manifesti cinematografici che ho procurato e mi sarebbe sempre piaciuto farne una mostra. E pure un'altra, su come è cambiata la letteratura per ragazzi dagli anni 30 ad oggi. Inoltre ho chiesto all'amministrazione comunale, documentando con dati e studi la mia analisi, di ampliare e strutturare diversamente la biblioteca, senza più il libri in verticale. Io dico che siamo dei piazzisti alternativi, bisogna che questo sito somigli sempre di più ad una libreria».