Stefano Bellabona, l'ingegnere padovano ferito a Bargi. La moglie: «Ha ustioni su tutto il corpo, non ci resta che pregare»

Il 55enne di Noventa padovana coinvolto nell'esplosione della centrale

Stefano Bellabona, 55 anni, ingegnere elettrotecnico
NOVENTA (PADOVA) - Via Monteverdi, Noventana, cintura di Padova. È qui che vive uno dei tecnici rimasti feriti nella strage della centrale idroelettrica del bolognese:...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

NOVENTA (PADOVA) - Via Monteverdi, Noventana, cintura di Padova. È qui che vive uno dei tecnici rimasti feriti nella strage della centrale idroelettrica del bolognese: Stefano Bellabona, 55 anni, ingegnere elettrotecnico. In casa c'è solo la moglie, Chiara Badin, incollata al cellulare in attesa che dall'ospedale possano arrivare notizie positive: «Cosa posso dirvi. Stefano ha ustioni in tutto il corpo. Non ha lesioni interne e questo può essere positivo, ma per ovvi motivi i medici non possono ancora esprimersi. Non ci resta che pregare e attendere. La speranza di tutti noi è che possa farcela. Mio marito era a Bologna già da qualche giorno, è un professionista, non riesco ancora a capire cosa possa essere accaduto. Prego per lui, ma anche per chi non ce l'ha fatta e soprattutto per le persone che ancora risultano disperse».


Anche nella frazione di Noventa Padovana - come in altri paesi di tutta Italia - si stanno vivendo ore d'angoscia: l’ingegnere è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Parma per le ustioni riportate nell’esplosione di Bargi. E c'è un legame tra Bellabona e Adriano Scandellari, l’altro padovano - di Ponte San Nicolò - coinvolto nel dramma della centrale, che risulta ancora tra i dispersi: entrambi sono molto impegnati nel sociale e negli ambienti parrocchiali. «Stefano ama la bicicletta», è considerato da chi lo conosce bene una persona molto «posata, precisa, meticolosa, ma sempre pronta ad aiutare il prossimo». Vive con la moglie e due figli maschi. Che ora pregano per lui. Scosso per quanto è capitato si è detto anche il sindaco Marcello Bano: «La nostra comunità si stringe attorno ai familiari di Stefano Bellabona con la speranza che la situazione possa volgere al sereno e il nostro concittadino possa guarire dalle ustioni riportate nel tremendo disastro alla centrale. Il mio augurio di una pronta guarigione, è l'augurio dell'intera amministrazione comunale e di tutta la comunità di Noventa Padovana». 

L’AZIENDA
Bellabona è uno dei titolari della ImpelSystem di Noventa Padovana. La società è specializzata nel rinnovamento e nella realizzazione di impianti idroelettrici di produzione, a partire dalla analisi preliminari dei dati idraulici e civili, con definizione degli spazi necessari, specificazione del macchinario elettromeccanico, predisposizione e gestione delle gare d'appalto fino all'assegnazione, attività di direzione lavori e collaudo. E per questo era tra le aziende impegnate nel collaudo della centrale idroelettrica. Il presidente del consiglio di amministrazione è Fabio Bellabona, fratello di Stefanom che è invece il consigliere delegato. L'azienda un tempo era gestita dal padre, che ha tramandato poi ai figli la passione per l'ingegneria.
Nella sede di via Valmarana a Noventa ieri i colleghi non avevano alcuna voglia di parlare e trattenevano le loro emozioni. In attesa di conoscere le condizioni di Stefano, che oltre ad essere un bravo professionista, è sempre stato un amico con cui potersi confrontare su qualsiasi argomento e in tutta serenità.

IL PAESE


Anche in parrocchia a Noventana, così a Ponte San Nicolò, i fedeli si sono raccolti in preghiera. Nelle prossime ore, la moglie Chiara potrebbe trasferirsi a Parma per rimanere vicina al marito. Chi conosce bene l’ingegnere sa quanto ami la vita e come sia legato ai suoi affetti più cari. Ebbene, proprio la famiglia potrebbe dargli quella forza necessaria per superare un quadro clinico al momento preoccupante. La sua vita non è ancora fuori pericolo. 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino