«La statua di Paolo Rossi? Sembra Altobelli». Ironie sui social per l'opera

«La statua di Paolo Rossi? Sembra Altobelli». Ironie sui social per l'opera
VICENZA - Quando Rossi, per alcuni, diventa Altobelli. È l'ultimo capitolo della dura vita dello scultore di calciatori Domenico Sepe fatta di arte e pallone, di ironia...

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VICENZA - Quando Rossi, per alcuni, diventa Altobelli. È l'ultimo capitolo della dura vita dello scultore di calciatori Domenico Sepe fatta di arte e pallone, di ironia e polemiche. Dopo la lunga querelle sulla statua di Maradona, prima inaugurata e poi restituita all'artista dal Comune di Napoli con tanto di inchiesta, Sepe si ritrova ad affrontare un'altra grana: tra il serio e il faceto, sui social piovono commenti sulla scultura del capocannoniere di Spagna '82 installata l'altro ieri davanti allo stadio Menti di Vicenza su un'aiuola a forma di numero 9. Pablito, secondo molti, «sembra Altobelli», appunto: la sua riserva nel mondiale che vide trionfare l'Italia di Bearzot. L'artista, come avvenne per la statua di Diego, si difende: «La famiglia di Rossi è entusiasta dell'opera. Tanti dei commenti negativi arrivano da account fantasma, con zero post, che lo fanno per motivi politici». Di mezzo, infatti, secondo Sepe potrebbe esserci anche una spy story dal retrogusto politico: «A breve a Vicenza ci saranno le elezioni e gli haters potrebbero voler osteggiare il sindaco Rucco, che è molto amato e che ha voluto fortemente la statua. Ma la mia è solo un'ipotesi».


LE POLEMICHE
«Sono un po' stressato», ammette lo scultore appena rientrato da Vicenza. Tra leggende del pallone, sfottò, interviste e ringraziamenti, queste per Sepe sono state ore parecchio intense. Non solo la somiglianza con Altobelli: sui social c'è anche chi ha definito Rossi il «Gobbo di Notre Dame». Da Pablito a Spillo e da Spillo a Quasimodo, insomma, il passo è stato più rapido di Pablito in area di rigore. «Alla famiglia l'opera piace molto si difende l'artista La gente di Vicenza era entusiasta. Quando la scultura è apparsa al pubblico, l'altra mattina, c'è stata un'ovazione. Poi sui social sono arrivati commenti strani, anche dopo che era apparsa su Sky la foto di un'angolatura particolare della statua, fatta probabilmente col grandangolo, che deforma l'immagine della scultura». Un'angolatura in cui Pablito, per molti, è appunto Altobelli. «Polemiche inutili prosegue l'artista l'opera è nata dalle immagini fornite dalla moglie di Rossi, Federica Cappelletti e da mie indagini personali. La famiglia del campione ha seguito l'opera passo per passo. Il figlio Alessandro, prima della fusione, è stato in bottega a visionare la scultura, che è stata approvata prima dalla famiglia e poi dal Comune. La statua racconta il legame di Rossi con Vicenza, il suo modo di fare e la sua generosità. Pablito esulta con la bocca e, con gli occhi sereni e generosi, abbraccia la città».


IL PRECEDENTE


Non c'è stato nemmeno il tempo di digerire la querelle su Maradona. La statua di Pablito sembrava un momento di riscatto per Sepe, dopo l'amarezza per la restituzione dell'opera dedicata al Pibe de Oro, inaugurata nel novembre del 2021, mai esposta e restituita dal Comune meno di 20 giorni fa con una delibera apposita, in cui si citano presunte irregolarità nella definizione di una gara - su cui indaga la Procura di Napoli - che avrebbe dovuto consentire a cittadini ed esperti di arte di concorrere alla realizzazione di un'opera in onore di D10s. Inchiesta a parte, anche in quell'occasione, piovvero polemiche, e per di più su un argomento «sacro» a Napoli come il sinistro di Maradona. In particolare, i più critici «sostenevano che il pallone fosse sul piede destro di Diego ricorda lo scultore In realtà era al centro della statua, e il Pibe si accingeva a calciare col sinistro. Una statua può anche non piacere, ma un artista ha il compito di raccontare delle storie. Ho cercato di mettere in vetrina due leggende. Non ho commentato con Federica la polemica su Altobelli, ci siamo sentiti ieri pomeriggio e lei continuava a ringraziarmi per l'opera. Scolpirò ancora calciatori. Mi piacerebbe realizzare una statua di Totti, Roberto Baggio o Scirea». Del resto, queste vicende di arte e calcio hanno reso Sepe un artista più famoso. «Certo», ammette lui stesso. L'importante è che se ne parli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino