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CONSELVE (PADOVA) - In sei anni, dal 2015 a oggi, ha collezionato quattro condanne per atti persecutori ai danni della stessa famiglia di cittadini marocchini. L'ultima, a Graziano Bertin di 56 anni, è stata inflitta ieri dal giudice del Tribunale monocratico con una pena a un anno, tre mesi e 10 giorni di reclusione. Il pubblico ministero Roberto Piccione aveva chiesto una condanna a due anni.
I FATTI
Era il lontano 2015 quando Bertin si è trasformato in uno stalking condominiale ai danni della famiglia marocchina. Teatro degli insulti e delle minacce è via Malipiero a Conselve. Padre, madre e i loro quattro figli per il 56enne sono sempre stati fonte di irritazione, perchè per lui disturbavano. Prima ha iniziato a offenderli e minacciarli, ma poi la situazione è degenerata. Bertin, in almeno un paio di occasioni, ha bombardato le finestre della famiglia nordafricana con una pioggia di uova e pomodori. Poi, furioso, ha bucato il pallone da calcio dei ragazzini. Un giorno padre e madre hanno deciso di affrontarlo, ma l'uomo ha reagito strattonandoli con violenza.
L'ULTIMO AFFONDO
Bertin dal dicembre del 2019 al 30 novembre dell'anno scorso, ha ripreso a perseguitare la famiglia di marocchini. In più occasioni ha sputato contro il padre, e poi li ha insultati con frasi come sporchi, andatevene marocchini di m.... Un vero inferno per genitori e figli, tanto da costringerli a installare una telecamera della videosorveglianza. Ma non solo perchè il suo comportamento ha ingenerato nei vicini di casa timore per la loro incolumità e per quella dei quattro figli. Tali da costringerli ad alterare le proprie abitudini di vita, come posteggiare l'auto lontano da casa ed evitare che i ragazzini giocassero nel cortile con il pericolo di incrociare il 56enne. Bertin, a dicembre dell'anno scorso, è stato raggiunto da un mandato di custodia cautelare in carcere. I carabinieri di Conselve sono stati costretti a tirarlo fuori letteralmente per i piedi da sotto il letto, dove si era nascosto nella speranza di sfuggire.
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