JESOLO - Sessantacinque lavoratori irregolari, più della metà dei quali completamente in nero, e quasi duecentomila euro di sanzioni. E un minorenne al lavoro in un...
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In tre casi è stata anche proposta la sospensione dell'attività imprenditoriale in quanto sono state rilevate criticità che possono andare a incidere anche sulla sicurezza sul lavoro; non è stato riferito per quanto tempo queste attività siano rimaste chiuse, anche se si presume che tutto sia comunque avvenuto nel corso della stagione estiva.
LE NAZIONALITA'
I lavoratori in nero o irregolari individuati erano tanto di nazionalità italiana che straniera. Si trattava principalmente di bengalesi, marocchini, moldavi, bulgari, ma anche argentini e cinesi. In buona parte dei casi scoperti, i lavoratori in nero sono stati poi regolarizzati e, quindi, assunti ufficialmente dai datori di lavoro.
In un ristorante è stato trovato un minorenne di nazionalità italiana, mentre svolgeva il lavoro di cameriere; per tale violazione è stata comminata la sola sanzione amministrativa che va da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 10.800 euro.
In un altro caso, il rinvenimento di alcuni file gestionali ad uso interno della ditta ispezionata ha permesso di ridefinire la posizione di 21 dipendenti che hanno ricevuto, in soli 5 mesi, compensi anche fuori busta per complessivi 45.000 euro. Nei confronti di un ristorante è stato, poi, appurato che la totalità dei lavoratori presenti all'atto dell'accesso presso i locali, 8 tra camerieri e cuochi, era impiegata in nero.
Nei giorni scorsi anche la Guardia Costiera aveva diffuso i dati dei controlli effettuati nell'ambito dell'operazione Mare sicuro, nel territorio di Jesolo e Cavallino-Treporti, coordinata dal comandante, il tenente di vascello Francesco Sangermano, e che aveva portato ad oltre 52mila euro di sanzioni, più di 2 quintali di prodotto ittico sequestrato in quanto privo dei requisiti di tracciabilità, 350 controlli tra mare, spiaggia ed esercizi pubblici.
Fabrizio Cibin
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Il Gazzettino