Un parcheggio al posto dello stadio di Treviso, il sindaco Mario Conte stronca il progetto

Il sindaco Mario Conte blocca l'idea del parcheggio al posto dello stadio Tenni
TREVISO - «Chiariamo una cosa: lo stadio Tenni è la casa del calcio trevigiano. Un monumento del nostro sport. E non si tocca. I parcheggi per la zona nord della...

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TREVISO - «Chiariamo una cosa: lo stadio Tenni è la casa del calcio trevigiano. Un monumento del nostro sport. E non si tocca. I parcheggi per la zona nord della città li fare nell'ex area Enel». Il sindaco Mario Conte è netto. E boccia sul nascere la proposta avanzata da Federico Capraro, presidente del mandamento di Treviso dell'Ascom, che vorrebbe demolire il Tenni - «non ha più senso lì dove si trova, quella zona non è più fuori Mura ma parte del centro» - riconvertire l'area a parcheggi e servizi per la città e costruire il nuovo stadio in un'altra zona. Un tema che divide da anni e che Capraro ha ritirato fuori proprio mentre in città divampa, nuovamente, la discussione attorno a pedonalizzazione e nuove zone sosta. E anche questa volta si sono formate due schieramenti ben distinti: da una parte il centrodestra guidato dall'amministrazione comunale che ha progetti del tutto diversi, dall'altra il centrosinistra che invece chiede di guardare più lontano e ipotizzare nuovi sviluppi per l'area Tenni. E pensa proprio ai parcheggi: «Il Pums, fatto da questa amministrazione - osserva il capogruppo Pd Stefano Pelloni - dice che da nord arrivano i flussi maggio di traffico. L'area del Tenni sarebbe l'ideale per ospitare un parcheggio». Il dibattito, insomma, si è acceso.

Il paletto

Conte però da questo orecchio non ci sente: «Nella zona nord i parcheggi li implementeremo col fast park nell'ex Enel - ribatte - che si trova proprio dietro lo stadio. E poi, dall'altra parte della città, faremo il park Vittoria, sotterraneo, con altri 430 posti. Ringrazio Capraro per la sua riflessione e per l'apprezzamento verso la nostra politica dei parcheggi. Ma il Tenni resta al proprio posto. Abbiamo una società che conta 300 ragazzi che giocano a calcio e che sognano, un giorno, di giocare con la maglietta del Treviso in quello stadio. Per noi, quindi, la discussione è chiusa». Sulla stessa linea, e non poteva essere diversamente, anche l'ex sindaco Giancarlo Gentilini: «Il Tenni è il teatro dello sport trevigiano. Deve restare lì, assurdo pensare di spostarlo. Sarebbe come portare il teatro Del Monaco in zona dogana: da pazzi. Lo stadio deve rimanere nel cuore della città». Dalla maggioranza arriva anche il sostegno di Davide Acampora (Forza Italia): «Il nostro stadio è un simbolo di Treviso, un monumento storico visto che vanta quasi 100 anni di vita. In secondo luogo c'è da considerare l'inquinamento e il grandissimo flusso di traffico che già circola in quel quadrante, tra Put, ex Foro Boario ex Telecom, l'asse Treviso-Carbonera e via Piave-Salsa da nord. Penso ai residenti per i quali un ulteriore parcheggio aggraverebbe una situazione già complessa».

A favore

Come detto, invece, Pelloni è dell'idea che cambiare si può: «La riflessione di Capraro è coraggiosa e presuppone una visione della città basata su scelte importanti. Treviso deve avere il suo stadio e si può realizzare una struttura alternativa da un'altra parte. E, solo dopo aver costruito il nuovo stadio, la mia idea sarebbe dei demolire il Tenni, salvando la storica facciata d'ingresso, e realizzare una grande area verde sopra e un parcheggio sotterraneo che non deve per forza essere in alternativa al Park Vittoria». Fabio Pezzato (Azione), osserva: «D'accordissimo con Capraro, il Tenni di adesso non ha senso. Facciamo un impianto da un'altra parte e ripensiamo quell'area che potrebbe accogliere sia parcheggi che altri servizi». Luigi Calesso (Coalizione Civica) ricorda: «La proposta del Presidente Capraro di abbattere lo stadio Tenni per destinare l'area a parcheggi e servizi, è innovativa e coraggiosa ma deve inserirsi in un progetto più ampio della Treviso del futuro, deve essere a servizio di una idea di città che questa amministrazione non ha. Si potrebbe pensare a una soluzione che salvaguardi le parti del manufatto che sono di interesse architettonico, a cominciare dall'entrata. Ma questi aspetti vanno presi in considerazione dopo aver deciso che la trasformazione dell'area in parcheggio è funzionale al più vasto disegno della città del futuro».

 

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Il Gazzettino