Spinea, ferita a coltellate: la donna si è risvegliata dal coma. Ha incontrato i genitori

Spinea, ferita a coltellate: la donna si è risvegliata dal coma. Ha incontrato i genitori
SPINEA - Si è svegliata dal coma farmacologico e ha incontrato i famigliari. La 45enne di Spinea, trovata lunedì con due ferite d'arma da taglio alla gola e al...

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SPINEA - Si è svegliata dal coma farmacologico e ha incontrato i famigliari. La 45enne di Spinea, trovata lunedì con due ferite d'arma da taglio alla gola e al ventre, ora sta meglio. Ieri pomeriggio ha incontrato i genitori: la donna è ancora debole, ma ormai sembra ufficialmente fuori pericolo. Entro fine settimana dovrebbe uscire dal reparto di Terapia intensiva per entrare. Non hanno toccato l'argomento di quanto successo lunedì mattina: i genitori le hanno solo anticipato che i carabinieri, nei prossimi giorni, la ascolteranno per raccogliere la sua testimonianza in merito all'accaduto. La versione della donna sarà decisiva per capire cosa sia successo in quella casa del Villaggio dei fiori. Il nodo è uno solo, ma fondamentale: come si è procurata quelle ferite? Con lei, in quel momento, c'era il compagno di 42 anni. Quella mattina, prima delle 7.30, ai sanitari e ai carabinieri intervenuti sul posto, aveva fatto capire di essersi provocata da sola quelle lesioni. Una versione che non aveva convinto appieno gli investigatori e soprattutto la famiglia che, in passato, aveva già segnalato che l'uomo era violento con la compagna. Le colleghe di lavoro avevano sporto denuncia, vedendo i lividi sul corpo, ed era scattato un provvedimento di allontanamento poi decaduto quando la donna aveva deciso di ritornare a casa con il compagno.

LE FERITE

Ma anche la dinamica delle ferite sembra cozzare con l'idea di un atto di autolesionismo. Il taglio alla gola della donna è sul lato destro e lei è destra di mano: se avesse cercato da sola di tagliarsi la carotide il movimento naturale avrebbe voluto che portasse la lama sul lato opposto. Inoltre c'erano delle lesioni minori, meno importanti delle due al collo e all'addome, anche in altri punti più difficili da raggiungere da sola, alla schiena. La procura non ha dubbi sul fatto che quello in cui è maturato l'episodio sia un contesto di maltrattamenti in famiglia. Questo però non basta per accusare di tentato omicidio il 42enne. L'ipotesi principale degli inquirenti è che quella mattina tra i due sia esplosa una lita e che, nella colluttazione, lei sia rimasta ferita, forse colpendosi (accidentalmente) da sola con il coltello. Se fosse l'uomo, invece, ad averla aggredita e ferita, il quadro sarebbe ancora più pesante. Certo è che gran parte delle operazioni e dei passi che si potranno fare in futuro dipenderanno da quello che deciderà di fare la 45enne. La sindaca Martina Vesnaver, il giorno dopo l'accaduto, aveva parlato senza mezzi termini di una "relazione tossica". Al di là del singolo episodio potrebbe comunque chiedere di essere accolta in centro antiviolenza protetto. Eventualità, però, che la donna finora ha rifiutato.

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Il Gazzettino