SPINEA - Si è svegliata dal coma farmacologico e ha incontrato i famigliari.
LE FERITE
Ma anche la dinamica delle ferite sembra cozzare con l'idea di un atto di autolesionismo. Il taglio alla gola della donna è sul lato destro e lei è destra di mano: se avesse cercato da sola di tagliarsi la carotide il movimento naturale avrebbe voluto che portasse la lama sul lato opposto. Inoltre c'erano delle lesioni minori, meno importanti delle due al collo e all'addome, anche in altri punti più difficili da raggiungere da sola, alla schiena. La procura non ha dubbi sul fatto che quello in cui è maturato l'episodio sia un contesto di maltrattamenti in famiglia. Questo però non basta per accusare di tentato omicidio il 42enne. L'ipotesi principale degli inquirenti è che quella mattina tra i due sia esplosa una lita e che, nella colluttazione, lei sia rimasta ferita, forse colpendosi (accidentalmente) da sola con il coltello. Se fosse l'uomo, invece, ad averla aggredita e ferita, il quadro sarebbe ancora più pesante. Certo è che gran parte delle operazioni e dei passi che si potranno fare in futuro dipenderanno da quello che deciderà di fare la 45enne. La sindaca Martina Vesnaver, il giorno dopo l'accaduto, aveva parlato senza mezzi termini di una "relazione tossica". Al di là del singolo episodio potrebbe comunque chiedere di essere accolta in centro antiviolenza protetto. Eventualità, però, che la donna finora ha rifiutato.