Spiaggia riservata a nudisti per intercettare i turisti europei: i sindaci la vogliono

Naturismo in alto Adriatico, si progetta una spiaggia
JESOLO/CAVALLINO - «Il naturismo è uno dei segmenti utili per consolidare le presenze turistiche: ovviamente non può essere praticato ovunque, dobbiamo...

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JESOLO/CAVALLINO - «Il naturismo è uno dei segmenti utili per consolidare le presenze turistiche: ovviamente non può essere praticato ovunque, dobbiamo continuare a diversificarci nella nostra offerta». Parole di Roberta Nesto, sindaca di Cavallino-Treporti e presidente della conferenza dei sindaci del litorale veneto, che interviene sull'opportunità di avviare una spiaggia agli amanti della tintarella integrale sulla costa veneta. Anzi, di riavviare, visto che una prima sperimentazione era già stata fatta una decina di anni fa alla spiaggia del Mort, un lembo di litorale sospeso tra Eraclea e Jesolo. A sottolineare questa possibilità è stato Paolo Feltrin, docente di Scienza dell'amministrazione e Analisi delle politiche pubbliche all'Università di Trieste, nell'ultima riunione dei sindaci della costa.

TURISMO EUROPEO
«È una possibilità - spiega la presidente della conferenza - per consolidare le presenze dei turisti europei che in questi due anni di pandemia stanno frequentando le nostre spiagge. Certo, si tratta di un'opportunità da sviluppare seguendo regole precise e nei luoghi più adeguati, di certo non può essere sviluppata ovunque. Oggi uno dei nostri punti di forza è quello di avere tante città balneari vicine, ma ognuna con specificità diverse e una propria offerta turistica. Ed è questa la strada che dobbiamo continuare a seguire. Se nella costa ci saranno delle occasioni di sviluppo di questo segmento turistico, ben vengano, ma va chiarito il campo da ogni possibile equivoco: non potrà avvenire ovunque, ogni città dovrà mantenere le proprie specificità e anche differenze. Il rischio sarebbe quello di perdere competitività. Le nostre peculiarità sono la nostra forza e vanno rafforzate».

L'ASSESSORE
A ribadire l'importanza di questo turismo è anche l'assessore al Commercio Alessandro Perazzolo, il primo a credere nel naturismo nelle spiagge come forma di valore aggiunto all'offerta turistica sostenendo dieci anni fa il tratto sperimentale dedicato ai nudisti al Mort assieme all'allora sindaco Francesco Calzavara. «Quella fu una sperimentazione che andò a buon fine - commenta Perazzolo -. Se così non fosse, oggi nessuno ne parlerebbe con entusiasmo e in termini positivi. Fu positivo aver garantito un controllo in una spiaggia dove accadeva di tutto, ma anche per il ritorno d'immagine. Il nome di Jesolo fece il giro del mondo, le richieste di informazioni arrivarono perfino dagli Stati Uniti. Personalmente, come dieci anni fa, anche oggi sono convinto che il naturismo possa essere un'opportunità importante per le nostre spiagge. Stiamo parlando di milioni di turisti che si muovono in tutta Europa, avviare una riflessione è quantomeno auspicabile».


Ma per avviare una nuova spiaggia, l'assessore al Commercio ribadisce la necessità di un'ampia condivisione tra istituzioni e associazioni di categoria. «Non so dire quale sia la spiaggia migliore - prosegue Perazzolo -. Di certo serve unità d'intenti tra le amministrazioni e anche tra le associazioni di categoria, soprattutto se l'idea è quella di realizzare un villaggio naturista, seguendo l'esempio dell'Alto Adige con aree wellness e dunque frequentabile tutto l'anno con tutto l'indotto collegato». «Questa è una possibilità - conclude Perazzolo -, naturalmente vanno valutate le soluzioni migliori, cercando di guardare in prospettiva». Da ricordare che il Veneto, dal 2014, è la prima regione italiana ad avere una legge che consente il naturismo. «Una legge rimasta solo sulla carta - hanno ribadito i naturisti dell'associazione 3VeNat -. Per tradurla in pratica serva la volontà politica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino