CHIOGGIA - Nessuna apologia del fascismo: la Procura ha chiesto l'archiviazione per Gianni Scarpa, il miranese gestore di Playa Punta Canna, ribattezzata dalle cronache...
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FOTO DI MUSSOLINI E CARTELLI
"Manganello sui denti" scritto in un cartello, foto di Mussolini - "nonno Benito", le regole a caratteri cubitali - "ordine, pulizia, disciplina", slogan dagli altoparlanti, e altri richiami al Ventennio hanno messo nei guai Gianni Scarpa. Ma il gestore di Playa Punta Canna si era immediatamente difeso: «Dicono che inneggio al regime e sono fascista? Io non sono fascista, io sono amante della pulizia, dell'ordine e della disciplina. Essere etichettato come fascista per questo mi sembra esagerato. I miei clienti mi sostengono. Per terra non c'è nemmeno una cicca. Nessuno si lamenta. La mia è una spiaggia bellissima, pulitissima e ordinata. E poi a casa mia sono liberissimo di esprimere le mie idee». Ma la vicenda era andata avanti comunque - a far scattare le polemiche il blitz della Digos, a questo era seguita un'ordinanza del Prefetto che stabiliva la rimozione di tutti i riferimenti al fascismo, infine Scarpa era stato indagato - tanto da far perdere l'entusiasmo a Scarpa che stava addirittura meditando di lasciare la gestione della spiaggia dopo 20 anni di servizio.
I CLIENTI SEMPRE AL SUO FIANCO
«Qui si sta bene, c'è ordine, tutto è pulito»: i clienti di Punta Canna non hanno mai abbandonato Scarpa, anzi, si sono proprio schierati al suo fianco. Ecco le loro parole raccolte in un video.Anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini era venuto in soccorso di Scarpa, presentandosi proprio a Sottomarina (GUARDA IL VIDEO)
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