Buffet natalizi e costi per i social, dopo dieci anni il Tar rinvia alla Corte dei Conti le spese dei consiglieri regionali del Veneto

Il consiglio regionale del Veneto
VENEZIA - Dopo quasi un decennio, torna d'attualità la vicenda delle presunte spese irregolari, contestate ai gruppi del Consiglio regionale. Una questione che pareva...

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VENEZIA - Dopo quasi un decennio, torna d'attualità la vicenda delle presunte spese irregolari, contestate ai gruppi del Consiglio regionale. Una questione che pareva ormai archiviata, visti anche i chiarimenti normativi intervenuti in questi anni, tali da dissipare i dubbi e spegnere le polemiche del passato. Invece no, la storia continua: con tre sentenze-gemelle depositate in settimana, il Tar del Veneto ha stabilito che la giurisdizione in materia spetta alle sezioni riunite della Corte dei Conti, davanti a cui potranno essere ripresentati i ricorsi.


UN'ÈRA
Sempre se i diretti interessati hanno ancora l'interesse a farlo, ovviamente, dal momento che da allora è trascorsa politicamente un'èra. Ad impugnare a Venezia la delibera contabile del 2014 che aveva dichiarato l'irregolarità delle rendicontazioni relative al 2013, infatti, erano stati i gruppi Unione di Centro, Italia dei Valori e Bortolussi Presidente, liste che non sono più presenti nell'assemblea legislativa veneta. Ad ogni modo all'epoca le osservazioni della sezione di controllo del Veneto avevano coinvolto a vario titolo praticamente tutti: Popolo della Libertà - Forza Italia per 207.130,46 euro, Partito Democratico per 152.046,82, Liga Veneta - Lega Nord per 179.372,11, Unione Nord Est per 14.373,00, Misto per 58.544,57, Futuro Popolare per 37.726,79, Federazione Sinistra Veneta per 6.596,42 ed appunto Unione di Centro per 45.582,10 euro, Italia dei Valori per 22.559,32 e Bortolussi Presidente per 16.559,40.


I RILIEVI
Per quanto concerne appunto i tre gruppi ricorrenti, i rilievi avevano riguardato soprattutto i contratti di lavoro per le collaborazioni a progetto, di cui era stata lamentata la mancata indicazione dell'attività svolta. Ma non solo: sotto la lente dei magistrati contabili erano finiti gli esborsi per consulenze, studi e incarichi su argomenti ritenuti estranei alle attività istituzionali di Palazzo Ferro Fini, le uscite per acquisti di cancelleria e stampa reputate poco dettagliate, le fatture relative alla gestione dei profili social dei singoli politici in quanto considerata priva di collegamenti certi con il ruolo dei legislatori regionali.


LA RISTORAZIONE


Curioso il conto di 100 euro per la fornitura di un buffet per 10 persone, a ridosso di Natale, commissionato dall'Italia dei Valori. Inizialmente la pezza giustificativa era stata stilata «per ristorazione fornita in occasione scambio auguri il 21.12.2012 dipendenti/collaboratori gruppo Idv», mentre successivamente era stato precisato: «Durante tale incontro è stata analizzata l'attività istituzionale svolta durante l'anno e sono state tracciate le linee programmatiche per l'attività dell'anno successivo». La spesa era stata giudicata irregolare, «in assenza di documentazione attestante l'evento a cui la ristorazione sarebbe accessoria». Tutte queste critiche erano così state impugnate, ma nei giorni scorsi il Tribunale amministrativo regionale ha deciso che la competenza a decidere è delle sezioni riunite della Corte dei Conti a Roma.
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Il Gazzettino