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VENEZIA - È stata ritirata la decisione della multinazionale svizzera Ronal di chiudere lo stabilimento Speedline di Santa Maria di Sala (Venezia). Lo ha comunicato l'amministratore delegato del gruppo, questo pomeriggio, 7 gennaio, al termine dell'incontro in videoconferenza convocato dal Mise per la vertenza. Lo dichiarano in una nota congiunta gli esponenti della Fiom e della Cgil nazionali e veneziana. Speedline, produttrice di cerchioni in lega per auto sportive e di lusso, impiega oltre 800 lavoratori tra diretti, somministrati e nell'indotto.
I sindacati
«La revoca della decisione - affermano Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive Fiom, Silvia Spera, Area Politiche Industriali Cgil, Manuela Musolla, segretaria Fiom di Venezia e Ugo Agiollo, segretario Cgil di Venezia - permette di aprire una trattativa vera, che deve partire dall'analisi della situazione, individuarne le cause e trovare soluzioni con due obiettivi fermi: il mantenimento delle produzioni e la garanzia dell'occupazione. Le lavoratrici e i lavoratori hanno garantito negli anni, e anche nelle ultime settimane, l'impegno che ha permesso all'azienda di avere un prodotto di altissima qualità, da qui è necessario partire». Dopo l'incontro di oggi si apre un percorso con tavoli tecnici assieme a Mise, Ministero del Lavoro e istituzioni locali. «E' chiaro - agiungono i sindacalisti - che la crisi della Speedline, come quella di altre aziende come Gkn, Gianetti Ruote, Caterpillar, sono il termometro di quanto sta accadendo nel settore dell'automotive e della scelta del Governo di non intervenire, mettendo a rischio 50 mila posti di lavoro. E' urgente la ripartenza del tavolo dell'automotive per non perdere un settore fondamentale per l'occupazione e l'economia del nostro Paese».
Le reazioni
«L’incontro odierno al Mise ha avuto un esito positivo e il ritiro della chiusura è una notizia che non posso che accogliere favorevolmente», afferma l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan «La Regione svolgerà un ruolo fondamentale nel prossimo periodo», ha aggiunto l’assessore. «I prossimi incontri sul futuro dell’azienda si terranno in sede regionale, in accordo con il Mise e con le parti nazionali».
Guarda avanti anche il sindaco della Città metropolitana di Venezia Luigi Brugnaro: «Noi staremo vigili su questa cosa, perché noi abbiamo amato questa azienda da molti, molti anni, ed è un’azienda che ci fa onore», ha dichiarato all’esito del vertice per la Speedline. «Ci possono essere momenti di crisi e si possono superare. Ovviamente siamo qui proprio per questo. Penso che il governo debba fare la sua parte, chiedo che il ministero sia sempre presente perché questa, ripeto, è una funzione inevitabile. Se ci sono fondi adesso non nella nuova legge finanziaria bisogna metterli a disposizione. Servono dei tempi molto rapidi - ha concluso - perché se questa questione la risolviamo subito in tempi veloci la prendiamo ancora».
Entusiasta anche Nicola Fragomeni, che come sindaco di Santa Maria di Sala (Venezia), sede dello stabilimento, è il primo a misurare la ricaduta locale dell’azienda. «La decisione del Ceo di Ronal, Oliver Brauner, di revocare la chiusura della Speedline è la notizia che tutti ci auspicavamo. È il punto di partenza che tutti, operai, sindacato, enti locali e categorie volevamo, e che ci consentirà adesso di aprire un tavolo tecnico di confronto con la proprietà per cercare ogni tipo di soluzione che possa portare a preservare gli oltre 600 posti di lavoro della Speedline.
Il patriarca di Venezia
In una nota ha espresso «viva soddisfazione per la decisione di mantenere in attività lo stabilimento Speedline. Si riapre così la prospettiva per la Speedline di continuare ad essere un polo di eccellenza e sviluppo per l’intero nostro territorio». «La decisione della proprietà - prosegue la nota di Moraglia - inaugura una fase ulteriore della vertenza e costituisce un significativo passo in avanti; vengono così riconosciute le buone ragioni espresse nella giornata di sensibilizzazione del 19 dicembre a S. Maria di Sala e l’alta professionalità di operai, tecnici, impiegati e dirigenti che, insieme alle loro famiglie, possono guardare con maggiore fiducia e serenità al futuro».
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Il Gazzettino