Sparatoria in centro al paese: grave un 48enne trasportato con l'elicottero in ospedale

SANT'ANGELO DI PIOVE DI SACCO - Una sparatoria ieri alle 15 in via San Marco ha sconvolto il centro di Celeseo, piccola frazione di Sant'Angelo. A terra è rimasto...

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SANT'ANGELO DI PIOVE DI SACCO - Una sparatoria ieri alle 15 in via San Marco ha sconvolto il centro di Celeseo, piccola frazione di Sant'Angelo. A terra è rimasto Manuele Ferrato, 48 anni, di Vigonovo. Trasportato in elisoccorso all'ospedale di Padova, è stato sottoposto a un intervento chirurgico per rimediare ai danni provocati da un colpo d'arma da fuoco alla coscia destra. Arrivato in ospedale in gravi condizioni, è stato stabilizzato e non è in pericolo di vita. Restano invece tutti da chiarire i contorni della vicenda, a partire dal movente e dalla mano che ha esploso il colpo, dal momento che ieri non ci sono stati arresti e che il responsabile non è dunque stato fermato.


LA DINAMICA

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco, la vittima si trovava in compagnia di un amico, il 32enne Enrico Cacco, anche lui originario di Vigonovo ma che da inizio anno si è trasferito proprio a Celeseo. Dopo aver sentito numerosi di testimoni, si sta seguendo l'ipotesi secondo cui i due amici, dopo aver pranzato insieme, sarebbero andati in un bar del paese incontrandovi una terza persona. Usciti dal locale e raggiunta la vicina abitazione di Cacco, quando mancavano pochi minuti alle 15 sarebbe scoppiata una lite, seguita dal colpo di pistola.
Il ferimento è avvenuto nel centro della frazione, acc

anto alla parafarmacia, davanti all'ingresso di casa del 32enne. Scattato l'allarme, il Suem e i carabinieri sono arrivati in via San Marco. Mentre il ferito veniva portato d'urgenza a Padova, sono scattati gli accertamenti per far luce sull'accaduto. Cacco, che si trovava sul posto e ha lui stesso chiamato il 112 e il 118, è stato trattenuto fino a sera dagli inquirenti per fornire la sua versione. Inizialmente infatti ha riportato un racconto piuttosto confuso, ma sempre dichiarando di non aver sparato lui a Ferrato. Nel frattempo i militari hanno recuperato il bossolo a terra, ma l'arma non è stata rinvenuta. Fondamentale è proprio recuperare la pistola, la cui sparizione apre diversi scenari. Secondo alcuni testimoni con Cacco e Ferrato vi sarebbe stato un terzo uomo, che i carabinieri stanno cercando, che conoscerebbe bene entrambi.

LE INDAGINI

Per quanto riguarda il movente, al momento non si esclude alcuna ipotesi, dal regolamento di conti legato a traffici illeciti al possibile incidente. Fino a notte fonda nessuno è stato sottoposto a fermo: per il momento quindi l'identità dell'aggressore resta da chiarire. Enrico Cacco è stato ascoltato a lungo dai carabinieri. Prima sul posto, dove è stato trattenuto per circa tre ore in attesa dell'arrivo del padre e dell'avvocato. Successivamente è stato interrogato ancora per cercare di raccogliere una versione coerente delle ore precedenti passate insieme al 48enne.
Il responsabile, una volta identificato, rischia di essere arrestato con l'accusa di tentato omicidio.


I PROTAGONISTI

I rilievi tecnico scientifici delle squadre specializzate dei carabinieri sono andati avanti fino a tarda sera, analizzando le macchie di sangue, alcuni abiti della vittima rimasti sull'asfalto ma anche il giardino e l'interno dell'abitazione di Enrico Cacco. Sia lui che Ferrato sono figure note alle forze dell'ordine nella zona della Riviera del Brenta, con precedenti alle spalle per possesso di armi da fuoco, furto e traffico di stupefacenti. Entrambi originari di Vigonovo, hanno passato insieme le ore precedenti la sparatoria di ieri.
 

 

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Il Gazzettino