Spaccata col tombino, vetro in pezzi: colpo nella notte al ristorante Gino's

Spaccata col tombino, vetro in pezzi: colpo nella notte al ristorante Gino's
PADOVA Ennesima spaccata in città. Hanno preso un tombino di ghisa e l'hanno utilizzato per sfondare il vetro della porta d'ingresso, in modo tale da arrivare al...

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PADOVA Ennesima spaccata in città. Hanno preso un tombino di ghisa e l'hanno utilizzato per sfondare il vetro della porta d'ingresso, in modo tale da arrivare al maniglione anti-panico, spingerlo e aprire la porta dall'interno. Così i malviventi hanno avuto accesso nella notte tra domenica e lunedì al ristorante Gino's di via Sorio, proprio a fianco all'aeroporto: sono entrati e hanno arraffato un computer, il fondo cassa da 160 euro e alcune bottiglie di vino pregiato. A causa delle schegge di vetro uno dei ladri si è ferito e così i carabinieri della scientifica hanno un reperto biologico da analizzare che potrebbe incastrare i malviventi. A scoprire il fatto è stato il padre del titolare che ieri mattina, preoccupato che il maltempo potesse aver causato danni al ristorante, alle 6 era andato a controllare che tutto fosse a posto.

 

LA TESTIMONIANZA Ieri mattina, dopo i rilievi dei carabinieri, mentre il cielo plumbeo minacciava una gran pioggia, la madre del titolare, Fabio Ruzzon, assieme a una dipendente, cercava di rimettere in ordine il ristorante. «È la terza volta che veniamo derubati in sei anni - assicura - Ma di certo non ci si abitua mai a queste cose. Senza contare i danni. Ad accorgersi di quanto successo è stato mio figlio che aveva paura che il maltempo di questa notte (ieri, ndr) avesse provocato dei danni. Beh, i danni ci sono stati, ma non è stato il temporale a farli. Fabio ha trovato la porta d'ingresso, dopo la verandina, con il vetro fracassato da un tombino. Non so dove l'abbiano trovato, fatto sta che l'hanno usato come ariete per sfondare il vetro e arrivare al maniglione antipanico. E così i malviventi si sono anche feriti. Speriamo che da questa traccia biologica i carabinieri riescano ad arrivare ai responsabili». Il bottino non è di gran valore: «Si sono portati via la cassa con il fondo da 160 euro circa e un pc. Poi dobbiamo ancora controllare anche gli armadietti dei dipendenti» spiega la madre del titolare. A pesare nel bilancio sono le bottiglie di vino pregiato che sono state arraffate dai ladri, come successo anche in un paio di altre spaccate in centro storico. Facile dunque che chi ha agito avesse un'auto pulita in appoggio per poter caricare la refurtiva. Impossibile però risalire alla targa perchè le telecamere della zona sono fuori uso. LE INDAGINI Secondo i militari, impegnati nelle indagini della 44esima spaccata in città da inizio luglio, quella che ha agito l'altra notte sarebbe una mano diversa. D'altro canto tre presunti responsabili di alcuni dei colpi nel cuore di Padova sono in carcere - Diop Alassane, Amor Ben Lazhar Torch e Luca Smania - e per la prima volta i malviventi (che potrebbero essere almeno due) hanno utilizzato un tombino per fracassare la vetrata e penetrare all'interno del locale. Nelle altre occasioni lo strumento preferito dai ladri era il piede di porco con cui scardinavano le vetrine, procurando non pochi danni alle strutture. Ieri mattina sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno eseguito i rilievi di rito, compresa la raccolta delle impronte e delle tracce biologiche che verranno spedite al Ris per un confronto, sperando che i malviventi siano già schedati nella banca dati delle forze dell'ordine.
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Il Gazzettino