Un plebiscito per Zaia: il consenso sale al 76%. M5s bocciato dai veneti

Luca Zaia
Luca Zaia sempre più riferimento condiviso in Veneto: questa sembra essere l'indicazione che emerge dai dati pubblicati oggi all'interno dell'Osservatorio sul...

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Luca Zaia sempre più riferimento condiviso in Veneto: questa sembra essere l'indicazione che emerge dai dati pubblicati oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nordest del Gazzettino. Secondo le analisi di Demos, infatti, il governatore, con il 76% dei giudizi positivi, è la personalità più apprezzata. Lo seguono i vertici del governo gialloverde: il vicepremier Salvini (71%), il presidente del Consiglio Conte (62%) e l'altro vice, Di Maio (50%). Sotto la soglia della maggioranza assoluta si collocano l'ex capo del Governo Gentiloni (40%), il sottosegretario Bitonci (32%) e il fondatore di Forza Italia Berlusconi (30%). Chiudono, infine, il ministro Fraccaro (27%) e l'attuale segretario del Pd Martina (22%), che supera sia l'ispiratore politico del M5s Grillo (21%) che il suo stesso predecessore Renzi (18%). 


Guardando all'andamento rispetto al settembre scorso, in un quadro di sostanziale stabilità, emergono alcuni cambiamenti importanti. Mentre Salvini, Gentiloni, Berlusconi, Fraccaro, Martina e Renzi non mostrano variazioni significative, diminuisce il gradimento riservato a Giuseppe Conte (-4 punti percentuali), ma ancor di più quello verso Luigi Di Maio e Beppe Grillo (entrambi -11 punti percentuali). 

Ad aumentare, e in maniera consistente, è solo il gradimento riservato a Luca Zaia: il saldo che l'ha portato all'attuale 76% è positivo di 7 punti percentuali. D'altra parte, da settembre ad oggi, la Regione ha vissuto giorni molto difficili, soprattutto legati ai devastanti effetti del maltempo durante il Ponte di Ognissanti. In questa occasione, il governatore si è messo al centro del coordinamento e della gestione della crisi: sempre operativo, con l'eterno giubbotto della Protezione Civile. In quei giorni terribili, Zaia ha condotto i suoi territori attraverso un sapiente mix di decisione e azione, informazione e comunicazione. Si è poi fatto interprete del grido di dolore del bellunese, devastato ma ignorato dai media nazionali in favore di altre zone del Paese, richiamando l'attenzione su quelle montagne. Si è fatto promotore e garante di una raccolta-fondi dedicata, attraverso un conto corrente regionale.

I PARTITI
A partire da quei giorni, il governatore è diventato (ancor di più) solo Luca Zaia: l'uomo a cui i veneti guardano oltre ogni steccato ideologico. Tra gli elettori della Lega, il gradimento è (quasi) unanime: 92%; ma raggiunge il 77% tra i sostenitori di Forza Italia e il 66% tra quelli del M5s; arriva al 58% tra chi guarda al Pd e al 52% tra coloro che si rivolgono ai partiti minori; anche nell'area grigia dell'incertezza e della reticenza raccoglie il 72%. 

In quei giorni, inoltre, Zaia è tornato a chiedere l'autonomia per il Veneto. A poco più di un anno dal referendum del 22 ottobre 2017, le attese dei veneti non sono migliorate. Ora come allora, quasi uno su due (47%) pensa che l'Italia non darà mai l'autonomia al Veneto. Però, anche in questo caso, l'idea è che l'unico che ci sta davvero lavorando sia sempre lui: Luca Zaia (61%). E lo pensano tutti: dagli elettori del Pd (52%) a quelli del M5s (56%), dai sostenitori di Forza Italia (62%) a quelli della Lega (74%).


Una regione che si identifica così tanto in un uomo non può immaginare di perderlo: così, i veneti non sembrano disponibili a vederlo partire per Roma (10%) o Bruxelles (11%). E non importa che siano elettori democratici (65%) o grillini (71%), leghisti (70%) o forzisti (67%): qui i veneti (66%) si compattano nel dire che il futuro di Luca Zaia è in Veneto. Perché lui, oggi, è il Veneto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino