ZOLDO - - Un inverno così, non si vedeva da anni. Gelo e neve rendono faticosa la vita per chi abita le terre alte, ma in Val di Zoldo la comunità si stringe attorno...
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ZOLDO - - Un inverno così, non si vedeva da anni. Gelo e neve rendono faticosa la vita per chi abita le terre alte, ma in Val di Zoldo la comunità si stringe attorno a chi è più fragile. Giovanni Cercenà, l’arzillo 87enne che vive solo nella frazione di Cercenà, unico abitante rimasto di un pipugno di case abitate, un tempo, dalla sua famiglia, ha ricevuto nei giorni scorsi gli aiuti dei suoi compaesani, del sindaco Camillo De Pellegrin e di altri membri dell’amministrazione.
I VIVERI
Legna per scaldarsi e cibo gli permetteranno di restare indipendente e di non dover scendere in paese ancora per un po’. La casetta isolata in mezzo al bosco è un’oasi di pace, sì, ma quando il clima è rigido e a terra ci sono neve e ghiaccio può trasformarsi in una prigione. La cordata solidale è nata dalla segnalazione degli abitanti di Foppa, ultima frazione di Val di Zoldo prima di inerpicarsi lungo il sentierino stretto che porta a Cercenà, dove si arriva solo a piedi o, di questi tempi, con sci, pelli e ciaspe. Giovanni Cercenà è noto in paese e tutti gli vogliono bene benchè lo si veda poco e ami starsene tra i suoi boschi in santa pace. Ultima vedetta fiera e orgogliosa in un territorio impervio, a tratti ostile per chi con la solitudine non va d’accordo.
IL BORGO
A Cercenà è rimasto solo lui, con i suoi 87 inverni sulle spalle, con le sue sculturine in giardino realizzate nel tempo libero, con i gatti che all’ora di pranzo sbucano dagli alberi per avere la loro parte.
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Il Gazzettino