PADOVA - La pena inflitta al tabaccaio di Civè di Correzzola ha scatenato la rabbia del popolo del Web. Decine e decine di insulti sono piovuti addosso al giudice Beatrice...
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qualcuno è perfino arrivato a minacciare di morte il giudice. Offese e frasi irripetibili, tanto da convincere l’Associazione nazionale magistrati del Veneto a esprimere massima solidarietà alla collega.
«Beatrice Bergamasco è vittima di una inqualificabile quanto ingiustificata aggressione mediatica, osservando che ha svolto il proprio dovere in autonomia e indipendenza, applicando la legge, senza farsi condizionare dal clima fazioso che purtroppo circonda processi di questa natura, con istanze di non punibilità che sulla base della legislazione vigente possono trovare accoglimento solo a determinate condizioni». Peraltro l’Anm ha rimarcato
«come costituisca normale esplicazione della dialettica processuale il fatto che il giudice non sia vincolato alle conclusioni formulate dal pubblico ministero, ben potendosene discostare dal momento che è egli che si assume la responsabilità della decisione finale». Solidarietà al giudice Bergamasco è stata espressa anche dall’ordine degli avvocati di Padova.
Il Gazzettino