Nella valigia per l'imprenditore in carcere pigiama e 19mila euro

Nella valigia per l'imprenditore in carcere pigiama e 19mila euro
VENEZIA - In una tasca della valigia, assieme al pigiama e alle ciabatte destinate al familiare detenuto, c’erano anche 19mila euro in contanti. Ma il personale del carcere di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - In una tasca della valigia, assieme al pigiama e alle ciabatte destinate al familiare detenuto, c’erano anche 19mila euro in contanti. Ma il personale del carcere di Sollicciano, alla periferia di Firenze, scoprì il denaro ponendolo sotto sequestro, e la Procura di Venezia aprì immediatamente un’indagine.




Non era mai trapelato, finora, il singolare episodio avvenuto il 12 giugno del 2014, pochi giorni dopo gli arresti dello scandalo Mose, che risalgono al 4 giugno. La circostanza è diventata di pubblico dominio soltanto adesso in quanto il verbale di sequestro dell’ingente somma - un pacco di 38 banconote da 500 euro - è diventato consultabile dopo essere stato depositato assieme alle centinaia di migliaia di altri documenti di cui è composto il fascicolo dell’inchiesta, in vista dell’udienza preliminare che si aprirà il prossimo 22 ottobre.



Quella valigia era destinata ad un importante imprenditore di Chioggia, Gianfranco Boscolo Contadin, detto Flavio, della Nuova Coedmar, una delle aziende impegnate nei lavori del Mose, il quale nell’autunno dello scorso anno ha chiesto e ottenuto il patteggiamento di due anni di reclusione per i reati di corruzione e false fatture, oltre alla confisca di una consistente somma di denaro.



I soldi, a quanto pare, erano stati nascosti dalla moglie di Gianfranco Boscolo Contadin la quale, in assenza di una cassaforte a casa, era solita custodire ingenti somme di denaro e altri oggetti preziosi nella valigia per metterli al sicuro da possibili furti.



Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino