ROVIGO - Lo scorso anno erano lacrime di gioia, questa volta di dispiacere. Piangono i Bersaglieri al San Michele. Con loro gli oltre 2.000 tifosi che al termine di una finale...
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A premiare i nuovi campioni d'Italia questa volta non c'è il presidente federale Alfredo Gavazzi che ha preferito lasciare l'onore (ma per lui sarebbe stato anche un piacere) al vicepresidente Nino Saccà. Per i Bersaglieri il malinconico ritorno negli spogliatoi è alleggerito dal continuo assalto del popolo rossoblù. In tantissimi vanno a caccia di strette di mano, abbracci e selfie. Una mamma si avvicina a Muccignat e gli chiede di firmare la tutina del bimbo di nemmeno un anno. Altri portano palloni e maglie da autografare. Ma sono soprattutto i «grazie» e i »bravi lo stesso» ad asciugare le lacrime dei giocatori rossoblù. Chi invece a sorpresa assiste alle premiazioni con serenità è il presidente rossoblù Francesco Zambelli, che ha atteso tutta la squadra alla discesa dal palco. «Come in qualche altra partita del recente passato abbiamo concesso ai nostri avversari qualche segnatura troppo facile - commenta il patron rossoblù - loro si sono dimostrati più determinati. A noi magari è mancato lo spunto di qualche uomo chiave. Ma alla fine credo abbia vinto la squadra più forte. Senza le nostre marcature finali il parziale sarebbe stato anche più pesante».
Il Gazzettino