Belluno. Il Soccorso alpino cerca giovani per far fronte alla "crisi di vocazioni", l'appello: «Fatevi avanti»

Belluno. Il Soccorso alpino cerca giovani per far fronte alla "crisi di vocazioni", l'appello: «Fatevi avanti»
BELLUNO - Il soccorso alpino cerca nuove leve per far fronte alla crisi di “vocazioni” degli ultimi anni. Ed è dedicato a Mauro Piccolin, il tecnico del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BELLUNOIl soccorso alpino cerca nuove leve per far fronte alla crisi di “vocazioni” degli ultimi anni. Ed è dedicato a Mauro Piccolin, il tecnico del Soccorso alpino e già capostazione a Belluno morto a 58 anni nel 2017, il progetto presentato lunedì nella sede del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto e destinato agli aspiranti soccorritori, per colmare eventuali lacune nella loro preparazione alpinistica tecnica e curriculare, prima di affrontare le verifiche di ingresso dopo un anno di affiancamento nella loro futura Stazione territoriale.

LE CANDIDATURE

L’ammissione al Soccorso alpino e speleologico è possibile per tutti i soci del Cai di età compresa tra i 18 e i 45 anni, dopo il superamento delle prove di ammissione, necessarie per la verifica dei requisiti richiesti. La domanda va presentata al responsabile della Stazione competente per territorio, corredata del curriculum dell’attività alpinistica o speleo degli ultimi due anni e di un certificato medico. I requisiti per il Soccorso alpino sono: capacità di movimento su tutti i terreni di montagna, arrampicata su roccia minimo 4° grado da primo di cordata e su ghiaccio (60°), sci su tutti i tipi di neve.

I VOLONTARI

«Nell’ultimo decennio si sta assistendo ad una carenza di nuove leve che entrano a far parte delle file Cnsas ed una trasformazione delle caratteristiche dei pochi aspirati che chiedono di farvi parte: la buona volontà e l’impegno nel dedicarsi ad aiutare le persone in difficoltà nell’ambiente montano spesso non sono direttamente proporzionali all’esperienza e alla pratica alpinistica. Una preparazione a volte molto elevata su determinati settori, vedi l’arrampicata, ma non generale e completa come richiesta dal regolamento nazionale e regionale per poter entrare», è la premessa del direttore della Scuola alpina regionale Sergio Albanello. L’obiettivo del "Progetto propedeutico aspiranti operatori di Soccorso alpino", sperimentale per il biennio 2023/2024, è quello di compensare eventuali aspetti deficitari, dando la possibilità ai potenziali soccorritori – una trentina quest’anno - di integrare la propria attività alpinistica e sci alpinistica con gli istruttori della Scuola alpina e con le Guide alpine iscritte nei ruoli operativi del Cnsas Veneto, permettendo di sviluppare le loro qualità ed esperienza alpinistiche e, non ultimo, alimentando reciproche conoscenze tra i ragazzi.

IL RICORDO

Alla presenza del presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto Rodolfo Selenati e del delegato Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Alex Barattin, è stata ricordata la figura di Mauro Piccolin, con moglie Valeria in sala: alpinista, soccorritore alpino, tecnico di elisoccorso e capo stazione del Cnsas di Belluno che si è sempre impegnato e dedicato anima e corpo al soccorso delle persone in montagna e che nella sua attività di istruttore dei corsi roccia del Cai Belluno ha sempre avuto l’occhio nell’individuare giovani capaci ed appassionati di alpinismo che poi ha portato all’interno della propria Stazione Cnsas.

IL SOSTEGNO

La realizzazione del progetto è resa possibile dal sostegno di Dolomiti Emergency, rappresentata ieri dalla presidente Laura Menegus, e di Sinteco. «Conservo tanti ricordi di Mauro, professionali e non solo, a suo modo è stato un insegnante per noi– è stato il pensiero di Stefano Giacomelli, general manager di Sinteco – partecipare a questa iniziativa del territorio nel suo ricordo serve per portare avanti nuove leve nell’aiuto delle persone in difficoltà e a dare esempi di come si affronta la montagna».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino