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TREVISO - Da qualche giorno gli uffici del settore Ambiente di Ca’ Sugana sono in fibrillazione. È arrivato sulla scrivania dell’assessore Alessandro Manera la delibera della Regione che detta le nuove disposizioni da seguire per realizzare la prossima ordinanza antismog. Quella che entrerà in vigore a partire dal prossimo primo ottobre sarà particolarmente dura. La Regione infatti invita i comuni con più di 30mila abitanti a vietare la circolazione a tutte le auto vecchie - Euro 0 e Euro 1 a benzina e le diesel da Euro 0 a Euro 4 - dal primo ottobre al 30 aprile 2022, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30, a prescindere dalla concentrazione di Pm10 nell’aria. Tanto per spiegare meglio: anche se l’aria è cristallina, dal primo di ottobre al 30 aprile quelle auto non potranno circolare in ogni caso. E quando la concentrazione di Pm10 supererà i 50 microgrammi al giorno facendo scattare la fase arancione, si dovranno fermare anche i diesel Euro 5. Inoltre sarà obbligatorio fare almeno una domenica ecologica al mese, quindi di blocco totale del traffico ad eccezione delle auto elettriche.
LE REGOLE
Il pacchetto di misure è stato pubblicato nel Bur della Regione la scorsa settimana e quindi è diventato pienamente effettivo.
LE ECCEZIONI
L’ordinanza proposta da Ca’ Sugana negli ultimi anni è sempre stata ricca di deroghe per non penalizzare troppo chi l’auto la usa per lavorare: «Quest’anno - avvisano dagli uffici - le deroghe saranno per forza di cose meno, dobbiamo rispettare le nuove disposizioni che ci impongono misure drastiche per contenere l’inquinamento atmosferico». Il compito di trovare una soluzione capace di salvare capra e cavoli - da un lato il rispetto delle rigidissime richieste che arrivano dall’Europa e dall’altra limitare al minimo i disagi all’utenza - è capitato sulle spalle dell’assessore Manera. Treviso inoltre è il comune capofila del “Protocollo aria”, che riunisce tutti i capoluoghi di provincia, e quindi l’ordinanza che elaborerà verrà presa a modello un po’ da tutti. La linea dura dettata dalla Regione, obbligata a sua volta dall’Unione Europea, sta già producendo qualche mal di pancia all’interno della maggioranza: molti consiglieri sono preoccupati dall’accoglienza che un’ordinanza così severa potrà ricevere. Prevedibile che, a ottobre, proteste e lamentele da parte della cittadinanza raggiungeranno i livelli di guardia.
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Il Gazzettino