TREVISO - Da qualche giorno gli uffici del settore Ambiente di Ca’ Sugana sono in fibrillazione. È arrivato sulla scrivania dell’assessore Alessandro Manera la delibera della Regione che detta le nuove disposizioni da seguire per realizzare la prossima ordinanza antismog.
LE REGOLE
Il pacchetto di misure è stato pubblicato nel Bur della Regione la scorsa settimana e quindi è diventato pienamente effettivo. Tanta durezza è dovuta alla sentenza della Corte di Giustizia Europea che, il 10 novembre 2020, ha condannato l’Italia per non aver rispettato le direttive che imponevano di non superare i limiti di polveri sottili nell’aria. E adesso, per evitare ulteriori sanzioni, le regioni sono obbligate a darsi una regolata. Ma l’ultima parola spetta ai sindaci: solo i primi cittadini infatti possono emettere ordinanze per limitare il traffico nel proprio territorio. E a Ca’ Sugana stanno studiando come fare. Il dossier con tutte le linee guida da seguire è di circa 30 pagine e i tecnici lo stanno scandagliando. In questi giorni si stanno susseguendo le prime riunioni per capire i margini di manovra, sempre che ce ne siano.
LE ECCEZIONI
L’ordinanza proposta da Ca’ Sugana negli ultimi anni è sempre stata ricca di deroghe per non penalizzare troppo chi l’auto la usa per lavorare: «Quest’anno - avvisano dagli uffici - le deroghe saranno per forza di cose meno, dobbiamo rispettare le nuove disposizioni che ci impongono misure drastiche per contenere l’inquinamento atmosferico». Il compito di trovare una soluzione capace di salvare capra e cavoli - da un lato il rispetto delle rigidissime richieste che arrivano dall’Europa e dall’altra limitare al minimo i disagi all’utenza - è capitato sulle spalle dell’assessore Manera. Treviso inoltre è il comune capofila del “Protocollo aria”, che riunisce tutti i capoluoghi di provincia, e quindi l’ordinanza che elaborerà verrà presa a modello un po’ da tutti. La linea dura dettata dalla Regione, obbligata a sua volta dall’Unione Europea, sta già producendo qualche mal di pancia all’interno della maggioranza: molti consiglieri sono preoccupati dall’accoglienza che un’ordinanza così severa potrà ricevere. Prevedibile che, a ottobre, proteste e lamentele da parte della cittadinanza raggiungeranno i livelli di guardia.