Covid, quarta ondata in Slovenia: positivi al 40 per cento, terapie intensive verso il collasso

Terapia intensiva Covid
LUBIANA - In Slovenia resta alta la curva dei contagi nonostante le nuove misure restrittive adottate venerdì scorso, 5 novembre, dal governo. Secondo i dati...

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LUBIANA - In Slovenia resta alta la curva dei contagi nonostante le nuove misure restrittive adottate venerdì scorso, 5 novembre, dal governo. Secondo i dati dell'Istituto nazionale per la salute pubblica (Nijz), nelle ultime 24 ore su 10.571 test molecolari effettuati, 4.481 sono risultati positivi, con una incidenza pari al 42,4%. Si tratta del secondo dato più elevato di nuovi positivi dall'inizio della pandemia, dopo il record registrato una settimana fa con 4.515 casi in un solo giorno. I decessi da ieri sono stati 20, i ricoverati sono 889, dei quali 191 necessitano di cure in terapia intensiva. Secondo gli esperti sanitari, il problema principale per gestire questa fase è la mancanza di personale qualificato per le cure intensive, sia covid che ordinarie.

Il picco dei contagi è atteso tra fine novembre e inizio dicembre, con una prospettiva di oltre 1.200 ricoverati con il coronavirus e oltre 250 terapie intensive. Come ha detto il capo dell'unità di terapia intensiva covid dell'Ospedale policlinico universitario di Lubiana (UKC), Matjaž Jereb, con questo numero di contagi è probabile di dover ricorrere all'aiuto dall'estero per far fronte all'assistenza sanitaria. Nonostante i tentativi di accelerare sulla campagna vaccinale, i numeri non migliorano. Ieri sono state vaccinate quasi 14.000 persone, 11.205 delle quali però con la terza dose, mentre restano bassi i numeri per prima e seconda dose. Al momento il 57% della popolazione è stato vaccinato con una dose e il 53,4% anche con la seconda. 

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Il Gazzettino