Il Comune di Santo Stefano vende uno dei suoi gioielli sportivi, l'unico a valenza invernale. La giunta di Palazzo Alfarè ha infatti messo sul mercato l'impianto di...
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LA STORIA
Una vicenda lunga quella dell'impianto Gei che ha registrato un'accelerazione all'inizio del secolo, quando nell'inverno 2001/2002 la Regione stanziò, ricorrendo ai fondi del credito sportivo, un sostanzioso contributo per finanziare la riattivazione della pista, uno dei punti cardini del programma elettorale dell'allora amministrazione comunale, guidata da Silver De Zolt. Per le immancabili difficoltà burocratiche, ci vollero due anni per dar il via concretamente all'intervento, con lo smantellamento dei precedenti sostegni di linea e del box di legno. Operazione necessaria per proseguire con i lavori che, eseguiti dalla Meb Impianti di Bergamo e guidati dall'ingegnere Sergio Zandonella Necca, beneficiarono oltre che del finanziamento regionale anche di circa 60mila euro reperiti dal Comune. Il tutto per oltre 200mila euro. Nell'autunno del 2004 arrivò finalmente la fase del collaudo, con la verifica della conformità a quanto previsto dalle disposizioni legislative in materia di sicurezza sulle piste da sci, effettuata dall'Ustif, l'Ufficio periferico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti preposto al controllo degli impianti invernali. L'inverno 2004/2005 segnò l'inizio del nuovo, e a questo punto breve, capitolo della storia della pista collocata di fronte al Monaco Sport Hotel. Dopo sette anni di chiusura, il 18 dicembre, venne varata la nuova era del piccolo impianto di risalita, con una funzione prettamente sociale e un poliedrico corollario di iniziative.
L'ULTIMA GESTIONE
In queste undici stagioni, tramite gare d'appalto, il funzionamento dello skilift è stato assicurato, fino al 2013, dalla Società Nuova Gei Srl e, nei due inverni conclusivi, dalla Cooperativa Sociale Cadore Scs. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino