Proteste contro lo skate park al Plebiscito, insorgono gli ambientalisti: «Basta cemento»

La protesta in zona Plebiscito contro il cemento di uno skate park di mille mq
PADOVA - «Basta con i crimini ambientali». Insorgono le associazioni ambientaliste all'annuncio che nell'ormai prossimo settembre partiranno i lavori per...

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PADOVA - «Basta con i crimini ambientali». Insorgono le associazioni ambientaliste all'annuncio che nell'ormai prossimo settembre partiranno i lavori per realizzare lo skate park cittadino. Un impianto che sorgerà a ridosso del Plebiscito e annunciato a settembre 2021: il progetto è stato approvato lo scorso maggio.

Ora gli ambientalisti si sono mobilitati contro quella che definiscono «una nuova colata di cemento in una città dove il consumo di suolo è già oltremisura». «Anche se la giunta comunale è in parte cambiata, possiamo affermare che il lupo continua perde il pelo ma non il vizio e ci troviamo di fronte all'ennesima colata di cemento - osserva Massimo Camporese, portavoce del comitato Anima Critica -, questa volta si tratta di un gigantesco skate park di circa mille metri quadrati dislocati nell'attuale area parcheggio del centro sportivo Plebiscito di via Geremia. Ci stiamo organizzando per una mobilitazione generale con l'obiettivo di bloccare i lavori e impedire l'ennesimo scempio del territorio».

Camporese ricorda la grande mobilitazione cittadina, cui presero parte anche alcuni degli assessori attuali, che permise di eliminare dai progetti dell'allora sindaco Bitonci l'ampliamento dello stadio del Plebiscito. «Abbiamo impedito di rovinare l'area con lo spostamento del Calcio Padova al Plebiscito e grandi opere connesse, ossia un parcheggio da mille posti auto nell'area agricola di via del Bigolo - continua il portavoce -. Ora non è possibile accettare quest'opera che va a deturpare irreversibilmente l'ambiente di un'ampia zona. Riteniamo necessario mobilitarsi rapidamente per creare un coordinamento in zona che riesca ad unire tutte le forze ambientaliste contrarie al progetto».

«Non possiamo più permettere simili devastazioni territoriali con tutti i problemi ambientali irrisolti che affliggono la città - conclude Camporese - e non si può permettere un ulteriore consumo di suolo. Lo skate park attirerà nuovo traffico ma ci sono alternative. Perché ad esempio, non costruirlo allo stadio Euganeo dove il cemento già abbonda?». Un appello che è già stato raccolto. «Ci siamo battuti strenuamente contro il consumo di suolo, nuovo cemento significa più traffico, aria ancora più insana per la salute dei padovani - aggiunge Grazia Rizzato -. Padova viene sempre più cementificata, soprattutto in zona Arcella è tempo di rivedere questa impostazione. Ci chiediamo quando chi governa si deciderà a vedere una città in verde e non più in grigio».

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Il Gazzettino