VENEZIA - Applaudito, poi contestato, infine timidamente di nuovo applaudito. Così è andata, ieri pomeriggio, la prima partecipazione del sindaco Luigi Brugnaro a fianco...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Brugnaro inizia il suo intervento e dice: «Mi meraviglio che dopo 70 anni non ci sia ancora pacificazione tra gli attori di quella che fu una vera e propria guerra civile». Partono dal pubblico le urla di disapprovazione verso colui che ha definito "guerra civile" una lotta che il centrosinistra ha sempre voluto essere stata "guerra di liberazione". Una differenza non da poco, che ha fatto interloquire politici, dannare gli storici, spesso passibili di essere tacciati di revisionismo. Coraggio o ingenuità, alla fine Brugnaro ha raccolto altri applausi (anche se più timidi) cantando l'inno d'Italia e "Bella ciao", definendo i valori della Resistenza sempre validi, da cui partire per organizzare il nostro futuro. Il sindaco si è anche soffermato su quella che ha indicato una guerra egualmente cruenta: quella economica dei nostri tempi, capace di non offrire ai giovani le opportunità delle generazioni che li hanno preceduti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino