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UDINE - «Sarò il sindaco di tutte e di tutti». Alberto Felice De Toni, che pure in più occasioni, in aula, tende la mano al suo avversario Pietro Fontanini (anche sul rendiconto), nelle sue linee programmatiche, presentate ieri al Consiglio, marca comunque la differenza rispetto al suo predecessore, che aveva detto di non essere il sindaco di tutti. Nel documento torna lo slogan elettorale («Le persone al centro») e riecheggiano le proposte del suo programma in un mix con quelle dell'alleato Ivano Marchiol.
I PUNTI
Il primo punto, già anticipato subito dopo la vittoria, è il patto di legislatura che De Toni vuole «proporre e condividere con la Regione», assieme a categorie, forze sociali, associazioni, ateneo, Diocesi e comunità religiose, professionisti. Obiettivo «rendere questo territorio pienamente europeo» e, fra le altre cose, ribadire «il ruolo del territorio di Udine in cui si produce più di metà della ricchezza» del Fvg e il suo peso nelle riforme della Regione. Sul fronte rifiuti, De Toni punta su «un modello di raccolta articolato: porta a porta per abitazioni singole o piccoli condomini, isole ecologiche per i condomini con spazi comuni capienti, cassonetti di prossimità» per quelli che non ne hanno, «cassonetti a scomparsa laddove utili, possibili e convenienti». Questi ultimi ipotesi residuale? «Valuteremo tutte le opzioni in campo. Quelli a scomparsa potrebbero essere introdotti in centro città. Faremo un approfondimento complessivo», assicura l'assessora Eleonora Meloni. E poi De Toni propugna lo spazzino di quartiere ma anche, come «obiettivo a medio termine», «il sistema tariffario a corrispettivo (pago per quello che conferisco)» e come «obiettivo strategico la riprogettazione della struttura societaria» di Net «puntando a un gestore unico pubblico affinché la Net diventi l'attore di riferimento per l'attuazione degli obiettivi del Piano rifiuti regionale».
Sulla rigenerazione urbana, la "firma" tra le righe sembra già quella di Marchiol. De Toni parla di «ampliamento delle zone pedonali» e di un ripensamento delle piazze del centro.
LA MINORANZA
Rinviata al 29 maggio (con emendamenti da presentare entro il 25) la discussione, come da richiesta della minoranza "fontaniniana" accolta dalla maggioranza. Stefano Salmè, contrario al rinvio, il documento, avrebbe voluto votarlo. Per Fontanini le linee guida sono «molto generiche, non ci sono proposte concrete oltre allo spazzino di quartiere che mi sembra poca cosa magari sostituendolo con una spazzatrice meccanica».Stessa opinione per Loris Michelini. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino