Lancia la spazzatura dall'auto, lui gliela riporta: «Il sindaco acchiappa-rifiuti sono io»

Cesare Mason
PIOMBINO DESE - «Il vostro sindaco». Così si presenta Cesare Mason nel suo profilo Whatsapp. Il messaggio è rivolto ai compaesani di Piombino Dese, la...

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PIOMBINO DESE - «Il vostro sindaco». Così si presenta Cesare Mason nel suo profilo Whatsapp. Il messaggio è rivolto ai compaesani di Piombino Dese, la cittadina padovana di quasi diecimila abitanti che l'imprenditore fuoriuscito dalla Lega amministra da un anno e mezzo. Negli ultimi quindici giorni, però, quella stessa frase ha fatto il giro d'Italia. Perché da quando ha recuperato un sacco dell'immondizia riportandolo a casa della donna che lo aveva lanciato dall'auto, Mason sta ricevendo messaggi da ogni regione. Il tenore è quasi sempre lo stesso: «Lei è il sindaco ideale, venga a candidarsi nella nostra città». Gli apprezzamenti arrivano dalla Lombardia e dall'Emilia, dalla Calabria e dalla Sardegna. «Sindaco, ma lei potrebbe essere clonato?», gli chiede addirittura una donna siciliana, scrivendo da Milazzo. Lo incontriamo quindici giorni dopo per capire che effetto fa tutto questo  clamore, ma è impossibile parlare senza essere interrotti dal trillo del suo cellulare. «I concittadini hanno il mio numero e mi mandano decine di messaggi su Whatsapp - racconta sorridendo -, dal resto d'Italia invece mi scrivono su Facebook. Sono arrivati un centinaio di messaggi e continuano ad arrivare».  

Sindaco, facciamo un passo indietro. Cos'è successo il pomeriggio del 3 ottobre? 
«Una signora ha lanciato un sacco di spazzatura dall'auto in corsa, lungo l'ex strada statale Castellana. Dentro c'erano rifiuti di vario genere, soprattutto piatti e bicchieri di plastica. Due ragazzi di 22 anni l'hanno vista e seguita fino al vicino comune di Resana. Hanno scoperto dove abitava e mi hanno avvisato». 
A quel punto è entrato in gioco lei.
«Ho scritto un post ironico su Facebook dicendo a questa signora di non preoccuparsi se aveva perso la spazzatura e garantendole che il nostro Comune è talmente efficiente che gliel'avrebbe riportata presto indietro». 
È andata effettivamente così? 
«Certo. Mi sono presentato a casa sua per ben tre volte, ma lei non si è mai fatta trovare. Probabilmente aveva letto il mio post. Peccato, la mia soddisfazione sarebbe stata vedere la sua espressione. La spazzatura alla fine l'abbiamo smaltita noi». 
La multa però sarà molto salata, giusto?
«Certo, riceverà la notifica della sanzione e pagherà circa 500 euro. L'intenzione è quella di colpire una persona per educarne cento. Il mio messaggio non è rivolto solo a quella donna, ma ad un'intera popolazione».
Sul web ironizza ma nella realtà non scherza affatto, quindi. 
«Tutti devo sapere che su certe questioni noi non lasceremo mai perdere. Stiamo investendo sulle telecamere nelle zone dove abitualmente vengono abbandonati i rifiuti e usiamo pure delle foto-trappole che ci sono state prestate da amici cacciatori». 
Il suo gesto ha portato solo applausi o anche critiche?
«Qualcuno mi ha accusato di aver fatto tutto ciò per pubblicità, ma non c'era alcun desiderio di salire alla ribalta. Ho semplicemente usato Facebook come credo possa essere usato: con tono ilare, per sdrammatizzare. Mai mi sarei aspettato questo tam-tam a livello nazionale». 
Riesce a rispondere a tutti i messaggi? 
«Cerco di farlo soprattutto alla sera. Diciamo che dormo poco, e quelle parole fanno piacere». 
Ciò che le farà piacere è sicuramente l'attenzione dei due ragazzi che hanno segnalato il fatto. 
«Sono felicissimo perché quel gesto è il frutto di vent'anni di lavoro nelle scuole: è il risultato della cultura che abbiamo seminato. Domani questi giovani saranno genitori di bambini che cresceranno con questa sensibilità. La cultura è più importante delle multe e delle telecamere». 
Il suo modello è il nord Europa? 
«Cito due esempi: i paesi nordici e il Tirolo. In Austria se lanci l'immondizia da un finestrino ti trovi alle spalle i vigili con i lampeggianti accesi. Dovremmo imparare la loro».
Lei, quindi, è cresciuto con quella cultura? 
«Io non ho mai buttato per terra niente. I miei genitori mi hanno cresciuto così. Sui mozziconi di sigaretta il problema non si pone nemmeno, perché non fumo. Al massimo, butto tutto per terra nella mia macchina: la uso come un ufficio».
Oltre all'immondizia abbandonata, cos'altro dà fastidio al sindaco ambientalista? 

«Chi brucia i rifiuti di plastica al calar della sera. Capita, eccome se capita. Ma gli incivili hanno il nostro fiato sul collo. Quei fumi sono nocivi, e quelle persone le prenderemo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino