SPINEA - Due furti in casa nel giro di pochi mesi, uno strano scompiglio, quasi artefatto, nelle stanze e soprattutto nessun segno di effrazione, né alla porta, né...
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Nei guai è finito D.M.. Il 22enne prima ha spillato all’anziana parente 500 euro in contanti, poi le ha svenduto online un sofisticata aspirapolvere da 2500 euro, il celebre “Folletto”. Ladro e derubata vivono nella stessa casa e i fatti risalgono all’estate e all’autunno scorso. Tra le mura domestiche l’anziana subisce un primo furto a luglio, 500 euro in contanti spariti dal tavolino dove li aveva lasciati. Ai carabinieri, a cui si rivolge per sporgere denuncia, la donna racconta di essere rientrata dopo aver fatto la spesa e di aver trovato le stanze in disordine; non aveva più trovato, invece, le banconote prelevate il giorno prima. I militari vanno in sopralluogo e verificano che le camere sono effettivamente sottosopra; ma il disordine appare strano, quasi “preparato” e quel che più insospettisce è che non ci sono segni di effrazione in nessun infisso. Ci può stare la circostanza, considerata l’età della padrona di casa, di una porta o di una finestra lasciata incautamente aperta, con un malvivente che ne ha approfittato. Ma dopo tre mesi succede di nuovo, con le stesse modalità. A ottobre un nuovo furto e a sparire stavolta è l’aspirapolvere di ultima generazione, pagato quasi 2500 euro. Anche in questo caso i carabinieri di Spinea ricevono la denuncia della donna. Il sopralluogo conferma gli stessi sospetti di quello dell’estate: grande disordine, ma “selettivo”, e nessun infisso forzato.
L’indagine imbocca una strada precisa dopo che, raccolte le testimonianze del nipote, apparse confuse e contraddittorie, i carabinieri scoprono che il ragazzo ha venduto per poche centinaia di euro il “Folletto” con un annuncio su Facebook.
Messo alla strette, il 22enne confessa: si era inventato tutto per nascondere le sottrazioni alla nonna e aveva inscenato il disordine per farle sembrare furti. A quel punto, cuor di nonna, l’anziana ha ritirato la querela contro ignoti, pronta a perdonare il nipote a cui evidentemente non bastavano più le mance. Per il giovane però è scattata un’altra denuncia, in stato di libertà, per simulazione di reato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino