Il profugo ghanese: «Quale schiaffo, indicavo l'ora a un amico»

PADOVA - «Stavo raggiungendo i miei due colleghi Massimo Bitonci e Germano Racchella, quando mi sono sentita colpire da uno schiaffo in volto. Non li ho provocati, nessuno...

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PADOVA - «Stavo raggiungendo i miei due colleghi Massimo Bitonci e Germano Racchella, quando mi sono sentita colpire da uno schiaffo in volto. Non li ho provocati, nessuno di noi lo ha fatto». Silvia Covolo, neo eletta deputata della Lega, si è presentata ieri mattina al comando dei carabinieri, per denunciare le percosse che avrebbe subito giovedì sera, intorno alle 19.30, appena uscita dalla stazione, di ritorno da Roma.

 


L'Arma sta svolgendo le indagini per verificare l'accaduto: la videosorveglianza inquadra la parte esterna della stazione e dalle  immagini  sembra non ci sia stato alcun contatto fisico. Ma per quale motivo lo straniero l'avrebbe colpita? «Forse voleva provocarmi. Quel che più ci ha impressionato è che, in quel momento, la stazione non era presidiata. E m'ha colpito molto il fatto che Roma sia blindatissima mentre Padova no. Abbiamo atteso 10' perché arrivassero i vigili. Se non fossi stata in compagnia dei miei due colleghi, non so come sarebbe potuta andare a finire».

Del tutto diversa la versione dello straniero coinvolto, il ghanese Rachid, 22 anni: «Quale schiaffo? Ho allungato il braccio per indicare gli orari, non ho fatto apposta di colpire l'on. Covolo e le ho chiesto scusa». Il giovane che è stato ospite dell'hub padovano di Bagnoli e ora frequenta i corsi in una cooperativa sociale che lo segue a Padova ammette che quello finito sui social è lui. «Passo spesso per la stazione - racconta - per andare a fare la spesa all'African market; ho alzato il braccio per indicare l'orario di un treno ad un amico in partenza per Bologna, l'ho allargato proprio mentre passava quella donna e l'ho colpita per sbaglio, senza alcuna intenzione di fare male. Subito dopo ho tolto il cappello e mi sono inginocchiato per chiedere scusa». 


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Il Gazzettino