«Ehi, me la dai una sigaretta?»: rifiuta e parte il gancio. Rischia di morire

«Ehi, me la dai una sigaretta?»: rifiuta e parte il gancio. Rischia di morire
PADOVA - «Ehi, amico, me la dai una sigaretta?». E al rifiuto parte un gancio che spappola la milza all'uomo che gli aveva negato la bionda. Vittima un senza tetto...

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PADOVA - «Ehi, amico, me la dai una sigaretta?». E al rifiuto parte un gancio che spappola la milza all'uomo che gli aveva negato la bionda. Vittima un senza tetto italiano, di 32 anni, che vagabondava per piazza Garibaldi intorno alle 23 di mercoledì assieme alla compagna, italiana e senza fissa dimora pure lei. La vita per strada è dura, lo sanno bene i due fidanzati che hanno scelto di condurre un'esistenza fuori dagli schemi, ai margini. Ma il 32enne mai avrebbe pensato che avrebbe rischiato di morire per non aver dato una sigaretta a un altro clochard, probabilmente romeno. 


 
LA VICENDA
Sia i due fidanzati che l'aggressore, frequentano le cucine popolari di via Tommaseo. I due senza tetto italiani bazzicano per Padova da molto tempo, anche se non sono originari della città del Santo. Vivono di espedienti e di elemosine facendosi forza e sostenendosi l'un l'altra. Poi per qualche tempo non si fanno vedere, riescono a ottenere qualche passaggio e se ne vanno in un'altra città. Sono giovani, italiani, ma hanno scelto di condividere questa vita, con le sue difficoltà, le sue libertà e anche i sui rischi. Ma quello che è avvenuto mercoledì sera, è andato oltre qualsiasi più nera previsione: ci sta patire la fame, il freddo, il caldo, ci stanno anche le discussioni violente con altri clochard, ma chi avrebbe pensato che uno dei due sarebbe finito sotto i ferri con milza spappolata?

Tutto è successo intorno alle 23. I due fidanzati stavano passeggiando in piazza Garibaldi, un'occasione per racimolare qualche euro prima di trovare un rifugio di fortuna da qualche parte. Un cartone come materasso e sopra di loro solo il cielo stellato. A un certo punto si è presentato un altro senza tetto, intorno ai 30 anni pure lui, di origine romena. Lo conoscono di vista perché tutti e tre vanno a rifocillarsi alle cucine popolari. Lo straniero guarda lui, gli domanda una sigaretta. L'altro gli risponde di no. Non ne ha, oppure ne ha così poche che non ha intenzione di condividerle con nessuno. Il romeno parte come un toro e gli sferra un pugno alla pancia che lo mette ko. Il 32enne cade a terra, fatica a riprendersi perché il colpo è stato bello forte. Poi si rialza e continua il suo vagabondare per la città del Santo.

I SOCCORSI

Alle 3 però il senza tetto sta male, ha dolori lancinanti allo stomaco, gli viene da svenire per via delle fitte. Così la sua ragazza chiede aiuto. Arrivano i soccorritori del 118, lo caricano sull'ambulanza e lo portano di corsa all'ospedale: ha la milza completamente spappolata, un'emorragia interna che se non curata gli sarebbe costata la vita. Finisce sotto i ferri, intano la sua ragazza racconta tutto quello che sa alla polizia. I medici non sciolgono la prognosi, ma il 32enne sopravvivrà, intanto gli investigatori stanno cercando di dare un nome e un volto al suo aggressore, che rischia l'accusa di lesioni gravissime o addirittura tentato omicidio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino