Tra i minorenni spopola la sigaretta elettronica usa e getta: è allarme. I tabaccai: «Se non la vendiamo ci insultano»

La sigaretta elettronica monouso
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PORDENONE - Hanno nomi accattivanti, va detto. Lo sono anche i colori. Mai banali, sempre accesi. Alcuni studiati per attirare il pubblico femminile, altri per invogliare invece i clienti dell’altro sesso. Il marketing, si sa, in questo senso è diabolico. Sicuramente efficace. Il problema in questo caso è rappresentato dai clienti: giovani, sempre più spesso giovanissimi. Minorenni con “punte” che si spingono fino alle scuole medie. Un fenomeno che sta allarmando medici ed educatori anche in Friuli Venezia Giulia. Si parla, nel pieno della polemica sul divieto di fumo negli spazi aperti, delle nuove sigarette elettroniche. Prodotti usa e getta che spopolano tra i giovanissimi della nostra regione. 


IL VIAGGIO


Basta una fila di qualche minuto dal tabacchino per rendersi conto della portata del fenomeno. Le nuove sigarette elettroniche usa e getta stanno letteralmente conquistando i ragazzi. «Ma non potrebbero utilizzarle e noi non le vendiamo a chi ha meno di 18 anni - è la risposta che si ottiene in una rivendita del centro di Pordenone -. Per questo, però, riceviamo lamentele e anche insulti da parte dei ragazzini che evidentemente sono abituati a comprare questi prodotti. Significa che in molti vendono le nuove sigarette elettroniche in modo indiscriminato». Ed è sufficiente un “giro” tra i giovani per capire che è effettivamente così: la vendita sembra di fatto lontana dall’essere sotto controllo. Basta infatti il “classico” amico più grande che effettua l’acquisto e il “gioco” è fatto.


IL PRODOTTO


Sono piccole, colorate, profumate. Le nuove sigarette elettroniche usa e getta non sembrano neanche sigarette. Non puzzano, anzi sono aromatizzate al lampone, alla fragola, alla pesca. I gusti sono tantissimi, uno più buono dell’altro. «Sembrano quasi caramelle», spiegano sempre al bancone del tabacchino pordenonese. Ecco come fanno breccia: non sembra di fumare una vera sigaretta, i denti non diventano gialli, l’alito non è quello del tabagista. «Però contengono molto spesso nicotina», spiegano i rivenditori. E infatti basta dare un’occhiata al retro di una delle tante confezioni per accorgersi che non si tratta di un prodotto innocuo: all’interno di un quadrato contornato di rosso, infatti, c’è un teschio. Non proprio rassicurante, non c’è un teschio sulla confezione delle caramelle. Seguono altre indicazioni: «Tossico se ingerito, letale al contatto con la pelle, nocivo se inalato, nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata». 


DANNI


Le indicazioni poi proseguono: «L’uso del prodotto è destinato esclusivamente ai fumatori ed è sconsigliato ai giovani». Il problema è che sono proprio loro, sempre più spesso, gli utilizzatori finali delle nuove sigarette elettroniche usa e getta. La maggior parte di questi prodotti arriva dalla Cina. La sigaretta elettronica usa e getta contiene una batteria ed è programmata per circa 700 “tiri”. Quanto al costo, si va dai sette ai dieci euro. Potenzialmente un prezzo più conveniente rispetto a quello delle sigarette tradizionali, visti anche gli ultimi aumenti decisi dallo Stato. Secondo gli esperti, però, c’è un problema estremamente sottovalutato, soprattutto quando si parla di un “pubblico” giovane e giovanissimo. I sali di nicotina contenuti nel nuovo tipo di sigaretta elettronica usa e getta, infatti, sarebbero in grado di creare anche sei volte la dipendenza generata invece dalla nicotina tradizionale. L’aroma di frutta, poi, nasconde la vera natura del prodotto, facendolo sembrare innocuo. «I ragazzi - spiegano sempre i rivenditori pordenonesi - pensano che faccia meno male e fanno la fila per averle. Invece bisogna essere chiari: è un prodotto che contiene nicotina e non dev’essere sottovalutato». Soprattutto non dev’essere venduto ai minorenni, cosa che invece accade sempre più spesso, vista la diffusione delle sigarette elettroniche usa e getta sul territorio. Ultimo problema, quello ambientale: tra batteria e involucro, si tratta di prodotti difficilmente riciclabili. E spesso abbandonati a terra.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino