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VICENZA - La Mobile di Vicenza ha sgominato un'associazione criminale internazionale e 15 persone saranno poste in stato di fermo (7 ancora ricercate dalla polizia in Italia e all'estero) per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di donne di origine rom. Le vittime erano giovani senza aspettative in Romania, inizialmente inconsapevoli della destinazione, ma su di loro gli sfruttatori esercitavano minacce e violenze, facendo leva anche su possibili ritorsioni nei confronti dei familiari. L'indagine, che assume valore ancor più simbolico nella giornata internazionale dedicata all' eliminazione della violenza contro le donne, ha confermato come la criminalità organizzata di origine romena sia particolarmente impegnata sul territorio italiano ed in quello europeo nell'attività di sfruttamento della prostituzione, affiancando peraltro alla modalità di svolgimento «per strada» le nuove forme di prostituzione al domicilio del cliente (diffusa anche per ovviare alle restrizioni imposte dall'emergenza Covid), attraverso l'accompagnamento in auto da parte dei driver.
L'indagine ha preso avvio il 16 gennaio scorso, durante la restrizioni alla circolazione dovuta dalla pandemia: gli agenti del commissariato di Bassano durante un controllo nell'auto condotta da Alessandro Lorenzi, identificarono a bordo tre donne rumene che le successive indagini hanno dimostrato coinvolte nell'esercizio della prostituzione. Il provvedimento si è reso necessario per il pericolo di fuga degli indagati, essendo emerso da intercettazione la volontà del gruppo criminale di spostare l'attività illecita in altri Paesi europei, soprattutto in Gran Bretagna ed in Germania. In considerazione del carattere internazionale del sodalizio sono in corso di svolgimento contatti di collaborazione investigativa con l'autorità giudiziaria di Romania e con il coordinamento di Eurojust.
Il commento
«In vista del 25 novembre, la Mobile di Vicenza ci ha fatto un bel regalo con un’operazione contro lo sfruttamento della prostituzione, che oggi assume anche un valore simbolico - così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta gli arresti - Sfruttare queste ragazze, ignare del destino che le attende è ripugnante non meno delle aggressioni e delle violenze sulle donne cui purtroppo si assiste con grande frequenza.
Il Gazzettino