Sfregio alla basilica del Redentore, sulle tracce dei vandali: erano in tre

Sfregio alla facciata del Redentore, presi i vandali
VENEZIA  - Un gruppetto di vandali che ha agito nel cuore della notte. All'indomani dell'imbrattamento della basilica...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA  - Un gruppetto di vandali che ha agito nel cuore della notte. All'indomani dell'imbrattamento della basilica del Redentore alla Giudecca, si stringe il cerchio attorno ai presunti colpevoli. 

Scritta sul Redentore: ecco chi è stato

Gli investigatori avrebbero individuato almeno tre persone che sarebbero entrate in azione tra le 3.15 e le 3.45 nella notte tra domenica e lunedì. Tra loro un veneziano, ma anche uno straniero che vive e lavora in città. In un quarto d'ora avrebbero dipinto di vernice una porzione alla base della facciata palladiana, lasciando pure una scritta senza senso che inizialmente era sembrata una formula matematica. Sulle loro tracce, ci sono gli agenti della Polizia locale, ma anche gli uomini della Digos, che al momento hanno escluso messaggi terroristici dietro quella strana scritta. Il gruppetto di vandali sarebbe stato immortalato dalle telecamere, ma anche notato da un testimone. Tracce raccolte in queste ore dagli investigatori in vista di una ormai prossima denuncia.

La scritta misteriosa: la paura della pista terroristica

Quella scritta, zeppa di simboli matematici, inizialmente aveva spaventato. In una fase di instabilità internazionale come questa, un messaggio decisamente strano, comparso su un monumento così noto e ben visibile. Si era pensato che potesse riferirsi addirittura ad una bomba. Nulla di tutto questo. Gli uomini della Digos hanno esaminato anche l'altra scritta apparsa, una settimana fa, sulle mura di Sant'Antonin, chiesa più defilata a Castello. In questo caso più un disegno, ma con la A cerchiata, simbolo dell'anarchia. Anche qui sono stati esclusi collegamenti terroristici. E non sono stati notati particolari collegamenti con l'imbrattamento del Redentore.


Blitz di 15 minuti per sfregiare il Redentore


Le telecamere hanno consentito di individuare il momento in cui il vandalismo è stato compiuto: tra le tre e un quarto e le tre e mezza della notte. Un quarto d'ora che è bastato a stendere la mano di rosso e poi a segnare quella scritta strampalata. Un aiuto ulteriore agli investigatori, per dare un nome ai vandali, è arrivato anche da un testimone. Gli imbrattatori rischiano una denuncia (comunque a piede libero) per danneggiamento di un bene monumentale.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino