Sfratti, 200 famiglie a rischio: «In ginocchio per la pandemia»

L'allarme del sindacato
BELLUNO - Sono 200 nel Bellunese le famiglie morose che rischiano di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BELLUNO - Sono 200 nel Bellunese le famiglie morose che rischiano di dover lasciare la casa nella quale abitano, non riuscendo più a pagare l'affitto perché hanno perso o ridotto il lavoro a causa della pandemia, ma anche per il peso dei rincari di gas e luce degli ultimi mesi e per la prolungata cassa integrazione. Lo scorso 31 dicembre è infatti scaduto il blocco degli sfratti adottato nei primi mesi dell'emergenza Covid-19 con il Decreto Cura Italia del 17 marzo 2020 con l'obiettivo di ridurre gli effetti economico-sociali della pandemia, e poi prorogato sino alla fine dell'anno appena trascorso. Il Sicet, ovvero il Sindacato inquilini della Cisl Belluno Treviso, è passato dalle zero pratiche per morosità/sfratto gestite nel 2019 alle 35 del 2021. Nel solo 2020, il Sindacato inquilini della Cisl interprovinciale ha inoltrato ben 400 richieste di accesso al Fondo Sociale Affitti, un aiuto economico per pagare l'affitto indirizzato alle famiglie con redditi medio bassi. Una vera emergenza che verrà affrontata oggi a Treviso nel congresso territoriale del Sicet Belluno Treviso, che sottolinea: «Senza casa non c'è famiglia». «La casa è un bisogno primario - afferma Pietro Scomparin, responsabile del Sicet territoriale -. C'è voluta una pandemia per accorgersi che una fascia della popolazione che se prima stentava ad arrivare a fine mese, adesso non ce la fa più. La crisi infatti si è abbattuta in maniera pesante sulle fasce più deboli della popolazione, sulle famiglie monoreddito che in seguito alla pesante riduzione dei posti di lavoro non sono più riuscite a far fronte alle rate dei mutui o ai canoni di affitto. A testimoniarlo sono gli impietosi dati sugli sfratti che ci consegnano una situazione che mai avremmo immaginato e che i Comuni non sono preparati ad affrontare». «La situazione è drammatica - prosegue Scomparin -. Prima della pandemia si è pensato di dirottare le poche risorse disponibili al finanziamento degli ammortizzatori sociali tagliando però i trasferimenti dello Stato agli Enti locali, che hanno bloccato per anni ogni tipo di investimento, tagliando le risorse destinati al sociale». «I giovani che si affacciano al mondo del lavoro trovano lavoro precario e retribuzioni misere - prosegue Scomparin -, mettere su casa è sempre più difficile. Servono misure urgenti e strutturate per il sostegno alla casa». È infine necessario secondo il responsabile territoriale del Sicet «riequilibrare il welfare nel nostro Paese con più risorse alla famiglia e alle politiche abitative».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino