La sexy-prof Anna Ciriani bacchetta il ministro dell'Istruzione: «Povera nostra scuola»

La sexy - prof Anna Ciriani bacchetta il ministro dell'Istruzione
PORDENONE - «Povera scuola italiana». Immagini, come sempre piccanti, e parole - stavolta quasi istituzionali - di Anna Ciriani, la sexy-prof di Pordenone che ha...

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PORDENONE - «Povera scuola italiana». Immagini, come sempre piccanti, e parole - stavolta quasi istituzionali - di Anna Ciriani, la sexy-prof di Pordenone che ha mandato metaforicamente dietro la lavagna addirittura il suo “capo” cioè il ministro dell’Istruzione, il grillino Lorenzo Fioramonti. Anna Ciriani è sul pezzo. A livello nazionale tiene banco la polemica sul crocefisso nelle aule scolastiche, innescata proprio dalle parole di Fioramonti. «Con tutto il rispetto, vorrei dare un consiglio al mio nuovo datore di lavoro - ha detto su Facebook -. Invece che pensare a tassare le merendine e a togliere il crocefisso dalle aule (che non dà fastidio a nessuno), sarebbe molto meglio se pensasse ad assumere insegnanti, segretari e collaboratori scolastici, perché ormai siamo veramente al collasso. Non basta essere stati alunni un tempo, per credere di poter fare il ministro dell’Istruzione oggi».   Un messaggio pragmatico, con una spolverata di vis polemica che avvicina il personaggio più all’Anna Ciriani politico che alla sexy-prof dei tempi andati. Ma la paprika, per così dire, c’è ancora, e infatti Anna Ciriani ha “spedito” al ministro Fioramonti anche un’immagine: calze a rete e top “esplosivo”, gambe accavallate e sorriso tra l’ammiccante e il sarcastico. E alle spalle, non a caso, una cartina geografica, chiaro riferimento all’uscita del titolare dell’Istruzione a proposito del crocefisso nelle aule di scuola.  Anna Ciriani, contattata per espandere e completare il contenuto del post comparso su Facebook, si è rivelata un fiume in piena. «Insegno in una scuola per adulti - ha detto - dove la maggior parte dell’utenza è straniera. Nessuno, e dico nessuno, si è mai lamentato con me per la presenza del crocefisso nelle aule. È un simbolo della nostra cultura, la testimonianza delle radici degli italiani, certamente non un veicolo di violenza, ma di amore e pace. 

L’ATTACCO
Un ministro dell’Istruzione - ha proseguito Anna Ciriani - dovrebbe pensare alla situazione in cui versa il mondo della scuola. Non abbiamo risorse a sufficienza, mancano insegnanti e segretari, il comparto è in netta sofferenza. E noi a cosa pensiamo? Al crocefisso nelle aule. È inammissibile, inconcepibile». 

C’è anche il lato economico, tra le sottolineature in penna rossa della sexy-prof di Pordenone: «Stiamo pensando di allinearci agli altri Paesi d’Europa togliendo il crocefisso come accade negli Stati del nord, ma ci dimentichiamo che proprio in quei Paesi la retribuzione dei docenti e del personale che opera nel mondo della scuola è nettamente superiore a quella che percepisce un insegnante in Italia. Pensiamo ad adeguare questo standard, e non altri». L’attacco di Anna Ciriani, con quell’immagine provocante allegata, riporta alla mente le “gesta” del lato sexy della prof di Pordenone. «Ma in quel caso era diverso - si difende -: si trattava della mia vita privata, mentre in questo caso l’attacco è stato mosso nei confronti della scuola pubblica, che è di tutti».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino