"Razza" e "sesso", le parole bandite dal Comune di Villorba

Togliere le parole razza e sesso dal linguaggio del Comune. L'idea di Camilla Girasole
VILLORBA - Provenienza geografica al posto di razza. E genere al posto di sesso. Con in più il suggerimento di far riferimento alle persone residenti e non solo ai...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VILLORBA - Provenienza geografica al posto di razza. E genere al posto di sesso. Con in più il suggerimento di far riferimento alle persone residenti e non solo ai cittadini, perché si teme che questo possa escludere chi non ha la cittadinanza italiana. I regolamenti comunali di Villorba si fanno politically correct. Si è partiti da quello sulle concessioni per l'uso di locali pubblici e attrezzature di proprietà comunale. Camilla Girasole, capogruppo della civica Villorba Lab, già in commissione Affari istituzionali aveva proposto di cambiare i termini ritenuti anacronistici. E così è stato. «Cerco di promuovere ogni giorno, nel mio piccolo, una società più inclusiva spiega ho provato a farlo anche nella revisione del regolamento chiedendo la sostituzione dei termini razza e sesso con provenienza geografica e genere. Inoltre, ho chiesto che delle misure previste beneficiassero tutti i residenti e la comunità di Villorba, non solo i cittadini, dato che purtroppo la cittadinanza in Italia è ancora lontana dall'essere realmente inclusiva». I suggerimenti sono stati accolti. Nell'ultimo consiglio comunale la revisione del regolamento è stata approvata a maggioranza.


L'ATTACCO
Al sindaco Francesco Soligo, però, non è piaciuto troppo che Girasole abbia evidenziato la necessità di cambiare i termini razza e sesso in occasione del Pride andato in scena a Treviso lo scorso 23 luglio. «Questo suo continuo cercare di modificare le parole sembra essere un arrampicarsi sugli specchi pur di trovare il modo di attaccare chi, come noi, non ha mai fatto distinzione tra razza, genere e cittadini residenti e non specifica il primo cittadino della Lega e mi fermo qui. Le polemiche domenicali da social cominciano a non interessare più la gente». «Abbiamo sempre rivolto la nostra attenzione verso tutti, senza distinzioni aggiungono dalla maggioranza per questo abbiamo approvato la variazioni proposte senza problemi, dato che l'atteggiamento era già comprovato da anni di pratica concreta». Ma oltre alle parole, fermo restando che in alcune situazioni risultano più pesanti delle pietre, è il tema generale dei regolamenti a scaldare gli animi a Villorba, da quello per gli spazi pubblici a quello sui contributi alle associazioni. Tanto che alla fine le modifiche sono state approvate solo dalla maggioranza del consiglio.


I DISTINGUO


E la stessa Girasole, assieme a Alessandra Callegari e Mario Carraro, entrambi del Pd, ha votato contro. «Avevamo chiesto alla maggioranza di sospendere l'ordine del giorno e di prendere in mano anche altri regolamenti in materia associativa, rivendendo tutta la disciplina chiarisce Girasole non hanno voluto, pur dicendo di essere disponibili. Chiederemo una convocazione della commissione Affari istituzionali e spingeremo per una revisione complessiva. In commissione avevo provato a mettere qualche pezza, ma restava un'enorme discrezionalità in capo alla giunta, che non fa che alimentare l'approccio clientelare con cui la Lega ha sempre legato a sé i vari stakeholders del territorio». Il Pd è sulla stessa linea: «Oggi a Villorba esistono 4 regolamenti che hanno a che fare con le associazioni. Treviso ne ha 2. Spresiano uno, Morgano uno ha concluso Callegari fermiamoci un attimo, raccogliamo tutte le proposte e poi facciamo i regolamenti più opportuni». Alla fine, però, il consiglio ha tirato dritto.

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino