Dai furtarelli, agli scippi e alle rapine, l'escalation criminale del killer

Sergio Papa, 35 anni
TREVISO - È stato probabilmente un bambino affettuoso come tutti Sergio Papa, arrestato ieri all’alba con l’accusa di aver trucidato, con la furia di un boia,...

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TREVISO - È stato probabilmente un bambino affettuoso come tutti Sergio Papa, arrestato ieri all’alba con l’accusa di aver trucidato, con la furia di un boia, il pensionato Loris Nicolosi e la moglie Annamaria Niola. Ma la sua biografia parla per lui: da quando si è dato a furti e rapine, una decina di anni fa, la violenza vigliacca è sempre stata al suo fianco. Esplodendo sanguinaria quando ha sgozzato Loris e pugnalato al cuore Annamaria. Le cronache lo citano dal gennaio 2008: ha 25 anni ma la metamorfosi è compiuta. Presenta un identikit criminale che mette paura. E la sua vita sull’orlo del baratro inizia con le rapine alle nonnine. Ha bisogno di soldi, forse per pagarsi la droga. Si merita subito l’appellativo di “terrore delle vecchiette”. Dopo un estenuante inseguimento sull’argine del Monticiano, i carabinieri lo individuarono, arrestandolo.


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L'allora 25enne Papa  una volta con le manette ai polsi cambiò radicalmente faccia. Tanto spietato quanto remissivo, quasi contento di finire in carcere: «Così adesso - disse ai carabinieri - avrò un tetto sulla testa e due pasti al giorno assicurati». Ma quella vita borderline non era frutto di una disgrazia, di un tiro mancino del destino. Sergio alle spalle aveva una famiglia normale. E così il giorno dopo il giudice, ritenendo non ci fossero i presupposti per il carcere, lo rimandò a casa, visto che un’amica garantì per lui, ospitandolo. Viste le premesse per lui era solo questione di tempo per ritrovarsi davanti a un giudice. Non passa nemmeno un mese e Papa mette a segno un altro scippo. Patteggiò la pena: un anno sospeso. Ma la violenza resta  il suo pane. La Polizia, che lo teneva d’occhio  e gli trovò in auto un coltellaccio. E per lui arrivò un’altra condanna. 

Negli anni successivi Papa continua a far parlare di se per episodi di violenza, furti, spaccate su auto, resistenza ai carabinieri, minacce di morte ai vicini di casa. È  sempre più fuori controllo. Poi uscì dai radar dei tribunali. Sembrava aver ritrovato l’equilibrio. Almeno fino a ieri notte quando i carabinieri hanno deciso di fargli scattare le manette ai polsi. 


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Il Gazzettino