«Ho perso un chilo di droga»: rapito. Papà paga 7mila euro e lo liberano

«Ho perso un chilo di droga»: rapito. Papà paga 7mila euro e lo liberano
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TRENTO - Rapito perché sosteneva di essersi perso un chilogrammo di marijuana che aveva in custodia e rilasciato dopo che il padre ha pagato 7.000 euro per liberarlo. Il sequestro lampo a scopo di estorsione riguarda un giovane trentino di 22 anni, che ne ha informato i carabinieri quando è stato arrestato, nel marzo scorso, a conclusione di un'indagine, denominata "Caffè espresso", su una banda armata dedita al traffico di stupefacenti. Il rapimento, con tanto di botte ricevute in un campo, in Trentino, risale a settembre del 2016.


È allora che i carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana avevano iniziato l'indagine "Ranson", che ha portato ora a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per cinque persone per sequestro di persona a scopo di estorsione: un italiano e quattro albanesi. Emessa dal gip di Trento Marco La Ganga, su richiesta del pm Davide Ognibene. I militari trentini stamani hanno arrestato l'italiano e tre degli albanesi, residenti a Pergine Valsugana. Manca invece all'appello uno degli albanesi, che risulterebbe all'estero, in passato residente a Levico Terme, in Trentino.


In manette sono finiti Enrik Fetahu, 33 anni, che era ai domiciliari, Kreshnik Dedej, 27 anni, Enea Vrapi, 20 anni, Vincenzo Longobardi, 29 anni, ritenuti gli autori materiali del sequestro. Il latitante sarebbe invece l'uomo proprietario dello stupefacente, che i quattro si erano adoperati per recuperare. Il giovane rapito, dopo un periodo in carcere e un altro ai domiciliari, è ora ormai libero. Il giro di droga, per cocaina, hashish e marijuana, era stato stimato in almeno 50.000 euro al mese. A riferire delle risultanze dell'indagine, stamani sono stati il colonnello Giovanni Cuccurullo, comandante del reparto operativo di Trento, e il comandante della compagnia di Borgo Valsugana. Il destino della marijuana che sarebbe stata persa s'incrocia con un furto ai danni del giovane da parte di altri due presunti spacciatori, indagati per questo dai militari trentini di Cavalese. Restano da verificare le circostanze.
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Il Gazzettino