Senza vaccini niente asilo, il Tar Fvg dà ragione al Comune

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TRIESTE- Il Tribunale amministrativo del Friuli Venezia Giulia ha respinto il ricorso presentato nelle settimane scorse da due famiglie contro la deliberazione del Consiglio...

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TRIESTE- Il Tribunale amministrativo del Friuli Venezia Giulia ha respinto il ricorso presentato nelle settimane scorse da due famiglie contro la deliberazione del Consiglio Comunale che ha introdotto l'obbligo delle vaccinazioni quale requisito d'accesso ai nidi e alle scuole dell'infanzia comunali e convenzionate. Lo si apprende dall'assessore comunale all'educazione, Angela Brandi, e dal Direttore generale dell'Azienda sanitaria universitaria di Trieste, Nicola Delli Quadri. La giustizia amministrativa ha dato così ragione all'amministrazione comunale di centrodestra che ha istituito il divieto di iscrivere bambini da 0 a 6 anni ai servizi di prima infanzia ed educativi, ossia al nido e alla materna, quando non risultino vaccinati contro difterite, tetano, poliomelite ed epatite B ovvero le 4 vaccinazioni obbligatore. I genitori che hanno presentato il ricorso chiedevano anche che fosse loro riconosciuta una forma di risarcimento. Secondo il Tar, presieduto da Umberto Zuballi, l'interesse pubblico alla tutela della salute dei cittadini emerge largamente superiore rispetto a quello di un bambino - e per lui dei genitori - di non accettare il presunto rischio di sottoporsi a vaccinazione. Il Tar evita di entrare nel merito dei presunti rischi ma puntualizza che «l'obbligo non è mai stato abrogato» e che con il «Dpr355 del 1999, articolo 1, non si è certo eliminata l'obbligatorietà dei vaccini ma solo si è consentita una specie di obiezione di coscienza» nel senso che - si legge nella sentenza - «ove i genitori, contrariamente all'obbligo di legge, scelgano di non vaccinare i propri figli, ciò non presenta conseguenze negative per quanto riguarda l'iscrizione dei pargoli alla scuola dell'obbligo».

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Il Gazzettino