«Assunto quindici minuti dopo l'infortunio mortale»

«Assunto quindici minuti dopo l'infortunio mortale»
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SEDICO (BELLUNO) - Alle 16,32 una richiesta d'aiuto viene registrata dal centralino del 118. La donna che chiama racconta di un boscaiolo a terra ferito, già in condizioni disperate: «Non si muove» spiega. L'assunzione formale del lavoratore 49enne è avvenuta però quindici minuti dopo quella chiamata: alle 16,47. A svelare il dettaglio, a margine dell'udienza di ieri in tribunale a Belluno, è stato il legale della famiglia di Pietro Fanfoni il 49enne, originario di Arsiè e residente a Sedico che perse la vita il 10 aprile 2015 mentre lavorava nei boschi di Villago con la ditta Zucco. L'avvocato Roberta Resenterra ha anche chiesto che le due telefonate vengano ascoltate in udienza e per questa ragione si è reso necessario un nuovo rinvio per permettere di predisporre i mezzi tecnici. Ad uccidere l'uomo fu un tronco o un grosso ramo, caduto dall'alto, che gli sfondò il cranio. Ma sulla dinamica di quel sinistro gli interrogativi rimangono e anche le versioni date dai consulenti in aula, in Tribunale a Belluno, sono state discordanti.

 
I DUBBILe tempistiche dell'assunzione non sono tuttavia, l'unico dubbio sollevato dal legale della famiglia: «E' pacifico che l'assunzione sia avvenuta dopo l'incidente. E per fortuna c'è stata: grazie al risarcimento Inail moglie e figlio hanno revocato la costituzione di parte civile. E' inoltre emerso chiaramente che il caschetto che l'operaio indossava era il suo e non quello fornito dal datore di lavoro». Nel corso dell'udienza sono state anche depositate le prescrizioni imposte dallo Spisal che ha effettuato il sopralluogo dopo l'incidente: una riguarda i dispositivi personali di sicurezza e l'altra le indicazioni del cantiere. 
L'ACCUSAAlla sbarra con l'accusa di omicidio colposo e di aver violato una serie di norme sulla sicurezza sul lavoro Gianvittore Zucco, 41enne di Fonzaso titolare della ditta, difeso dagli avvocati Luciano Perco e Paolo Serrangeli. Nella scorsa udienza l'accusa aveva portato in aula due consulenti: il medico legale Antonello Cirnelli, che effettuò l'autopsia e l'ispettore della Forestale, Luigino Castellaz, che effettuò una ricostruzione tecnica. 

I FATTINel corso dell'udienza uno dei testimoni aveva spiegato che tutti i lavoratori erano in pausa caffè, mentre Fanfoni era al lavoro e stava sistemando la motosega. In quel frangente qualcuno da dietro avrebbe sollevato la pianta con le pinze, causando la caduta.
A.Zamb. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino