Rovigo, seconda asta deserta: via alla vendita diretta della sede dell'Acquedotto

Rovigo, seconda asta deserta: via alla vendita diretta della sede di via Benvenuto Tisi
ROVIGO - Zero offerte, si va a trattativa privata. Il secondo bando per la vendita della sede dell'acquedotto di via Benvenuto Tisi da Garofolo è andato deserto....

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ROVIGO - Zero offerte, si va a trattativa privata. Il secondo bando per la vendita della sede dell'acquedotto di via Benvenuto Tisi da Garofolo è andato deserto. Nessuna offerta, infatti, è stata presentata alla gara, come testimonia una determina dirigenziale risalente allo scorso 11 luglio, e ora l'operazione di alienazione si sposta a trattativa privata. Nulla di sorprendente e un copione già visto. Anche il primo bando, aperto a dicembre 2021 e scaduto il 26 gennaio scorso, era andato deserto e la procedura prevedeva, appunto, che ne fosse istruito un secondo con un ribasso del prezzo a base d'asta del 20%. Così, se in occasione della prima asta pubblica il prezzo del Complesso immobiliare della Centrale acquedottistica di proprietà dei Comuni facenti parte dell'ex Acquedotto consorziale era fissato a 2.160.000 euro, per il secondo bando il prezzo era sceso a intorno a 1.728.000 euro.

Seconda asta deserta, via alla vendita diretta della sede di via Benvenuto Tisi

Con il passaggio alla trattativa privata, per la quale non sono previste scadenze precise, il Comune di Rovigo, che conduce l'operazione di alienazione per conto di tutti i nove Comuni proprietari facenti capo all'ex Consorzio acquedotto di Rovigo, potrà contattare Acquevenete, interessato all'acquisto e che in via Benvenuto Tisi da Garofolo ha la propria sede rodigina a fronte del pagamento di un canone di locazione, e concordare un prezzo che sia congruo alla perizia dell'immobile. In pratica Acquevenete dovrà dire quanti soldi è disposta a mettere sul piatto per acquisire la sede che utilizza, risparmiando i soldi dell'affitto e aumentando, allo stesso tempo, il proprio patrimonio immobiliare.



Come detto, il complesso è di proprietà di nove Comuni che lo detengono in quote diverse: oltre a Rovigo che ne detiene il 49%, gli altri proprietari sono Arquà per il 6%, Bosaro per il 3%, Ceregnano per il 9%, Pontecchio per il 4%, Villadose per il 10%, Villamarzana per il 4%, Costa per il 6% e San Martino di Venezze per il 9%. Dell'operazione di alienazione dell'acquedotto a Rovigo si parla da anni, ma finora non è stata mandata in porto. La svolta è arrivata solo alla fine dello scorso anno, quando tutti i Comuni proprietari hanno inserito l'immobile nel proprio piano delle alienazioni e lo hanno approvato nei rispettivi consigli comunali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino