Prime e quinte al 100%, gli altri in dad: ecco come si torna a scuola in Veneto

Ritorno a scuola degli studenti
VENEZIA - Autobus e treni con capienza al 50% e presenza degli studenti in classe almeno del 70%. Questo dice il decreto approvato l'altra sera dal Consiglio dei ministri per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Autobus e treni con capienza al 50% e presenza degli studenti in classe almeno del 70%. Questo dice il decreto approvato l'altra sera dal Consiglio dei ministri per le zone gialle e arancioni e già bollinato, senza alcuna modifica come invece volevano le Regioni. Ma il Veneto, che assieme agli enti territoriali spingeva per una presenza in aula limitata al 60%, ha già individuato una soluzione alternativa. Questa: da lunedì 26 aprile torneranno in aula tutti gli studenti delle classi prime superiori (i più piccoli) e delle classi quinte (se non altro perché hanno gli esami di maturità), per loro non ci sarà più la didattica a distanza. Tutti gli altri, quelli delle seconde, terze e quarte, si divideranno: metà a scuola, metà a casa in dad.


È l'indicazione su cui sta lavorando l'Ufficio scolastico regionale diretto da Carmela Palumbo che già mercoledì ha iniziato a confrontarsi con i tavoli prefettizi, provincia per provincia. «Gli studenti delle superiori sono 213mila, con la formula del 100% per prime e quinte classe e del 50% per le altre, la media complessiva è il 70%», dice la dottoressa Palumbo. Ma non è detto che, anche con questa formula, si evitino criticità sul fronte dei trasporti. Perché da lunedì su autobus, tram e treni non saliranno solo i ragazzi delle scuole superiori. «Ci saranno anche gli universitari, i docenti e tutti quei lavoratori che dal 26 aprile opereranno nelle attività che saranno riaperte», sottolinea il direttore dell'Ufficio scolastico veneto. E questo spiega perché le aziende del Tpl, il trasporto pubblico locale, siano preoccupate: con la capienza al 50% e tutta questa gente in più si rischia il caos. Tant'è che in alcune realtà neanche la formula prime e quinte sarà seguita: a Padova, pur avendo recuperato 20 pullman in più, è stato deciso di far tornare in classe solo i ragazzi delle quinte, gli altri saranno per metà in dad, ottenendo così una media di presenza in aula del 60%. Comunque sotto la soglia del decreto Draghi.


IL VECCHIO PIANO
Obiezione: ma il piano veneto di febbraio, quando la scuola è ripartita, non era tarato sul 50% di capienza del Tpl e 75% di presezna in classe? Se andava bene il 75% perché adesso non dovrebbe funzionare il 70%? «I piani prefettizi erano stati inizialmente tarati su quelle soglie - dice la dottoressa Palumbo - poi si è preferito scendere al 50% con possibilità di verifica. Oggi per le aziende di trasporto la quota ottimale sarebbe stato il 60% di presenza in classe». Come chiesto dalle Regioni. Alcune province, come Vicenza e Rovigo, potrebbero anche arrivare al 75%, altre, come si è visto a Padova, calare ben di più.


MILLE BUS
Sul tema ieri è nuovamente intervenuto il presidente della Regione, Luca Zaia: «Noi la didattica la vorremmo al 100% in presenza ma non ci sono gli autobus. Abbiamo 2.400 autobus più 500 recuperati con i privati, ne servirebbero altri mille». Ma se la presenza in classe passasse al 70% il Tpl funzionerebbe? «È complicato», ha detto Zaia, anticipando che comunque la vicepresidente Elisa De Berti si sta occupando della questione.


IL MONITORAGGIO
Com'è in Veneto la situazione dei contagi a scuola dopo il ritorno in classe dal 1° febbraio (con le superiori però ancora per metà in dad)? Questi i dati illustrati ieri dall'assessore Manuela Lanzarin. In Veneto sono 1.409 gli studenti e 141 i docenti e i dipendenti scolastici attualmente positivi, in seguito al monitoraggio sul Covid-19 effettuato negli istituti di ogni ordine e grado. Complessivamente ci sono 999 eventi, ossia la presenza di almeno un soggetto positivo nelle classi. Gli studenti posti in quarantena e monitoraggio in seguito alla scoperta di un contagio in classe sono 16.816, i docenti e gli operatori sono 1.255.


Dall'inizio del monitoraggio, il 7 gennaio scorso al 22 aprile, gli eventi sono stati in tutto 4.723, con 6.281 studenti positivi e 76.905 in quarantena, 762 docenti e dipendenti scolastici positivi, e 5.968 posti in quarantena.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino