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MESTRE - La direzione scolastica regionale ha deciso di accorpare più scuole insieme. I plessi sono salvi, non si chiudono, ma in Veneto ci saranno 32 dirigenti in meno, 11 nel Veneziano. La provincia di Venezia non subisce un ridimensionamento complicato, segue il “trend” di un calo demografico crescente che comporta una razionalizzazione.
La riorganizzazione del sistema scolastico, richiesta dal Pnrr (Piano Nazionale di ripresa e resilienza) per il contenimento della spesa, è contenuta in un decreto (il n. 127 del 30 giugno 2023), firmato dal ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, e quello dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. Contiene i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici (Ds) e dei direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) per il prossimo triennio. Nell’anno scolastico 2024/2025 è assegnato un Ds con incarico a tempo indeterminato e un Dsga in via esclusiva solo alle istituzioni scolastiche con almeno 600 alunni.
I CASI
In provincia di Venezia, le operazioni di dimensionamento della rete scolastica proposte dagli enti locali incidono sul numero delle sedi di dirigenza. Nel comune di Chioggia ci sono cinque istituti comprensivi (due a Chioggia, 3 in località Sottomarina).
CALO DEMOGRAFICO
I dati dell’ufficio scolastico registrano che in Veneto sono 556.214 gli alunni nelle scuole statali, con un decremento di 10mila studenti rispetto al 2022-23. E nella provincia di Venezia su un totale di 92.452 alunni, la differenza con l’organico di fatto dell’anno scolastico precedente è di -1.615. Nell’anno scolastico 2022/2023, infatti, gli alunni della città metropolitana erano 94.067, con un decremento di - 1258 rispetto al 2021/2022. «Concludiamo tra le prime regioni in Italia – dichiara Marco Bussetti, direttore dell’Ufficio scolastico per il Veneto - il complesso cammino verso il nuovo dimensionamento degli istituti scolastici per l’anno 2024-25. Con l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan abbiamo condiviso le tappe di questo provvedimento. Abbiamo anche potuto contare sulla collaborazione degli enti locali, Province e Comuni, nella risoluzione delle diverse questioni che accompagnano provvedimenti così importanti per la vita sociale e civile».
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Il Gazzettino