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Due milioni 600 mila euro per il 2022; due milioni 850 mila euro per il 2023 e altrettanti per il 2024: a tanto ammonta l'investimento di Palazzo D'Aronco sulle mense per le scuole udinesi. La scelta di aumentare la qualità dei piatti, unita a inflazione e aumento dei costi, ha portato l'amministrazione ad aumentare gli stanziamenti: 200 mila euro quest'anno (in origine 2,4 milioni), in cui il servizio va in proroga fino a dicembre; e 450 mila per i prossimi due, quelli che andranno a bando per individuare il nuovo gestore che dovrà fornire circa 700 mila pasti l'anno, coprendo le necessità dei 2 nidi a gestione diretta, delle 18 scuole dell'infanzia, delle 22 primarie, delle 4 secondarie di primo grado comunali e dei centri estivi.
L'OBIETTIVO
«Vogliamo rafforzare gli elementi di qualità del pasto e del servizio ha spiegato l'assessore Elisabetta Marioni, quando ha illustrato le nuove linee guida per le mense -; garantiremo un sistema di controlli con il tecnologo e la commissione mense; molto importanti saranno le iniziative rivolte all'educazione alimentare e alla riduzione degli sprechi».
LA COPERTURA
Molti di questi servizi, comunque, nel caso di Udine hanno una copertura addirittura superiore: se la ristorazione scolastica l'anno scorso è arrivata al 50%, gli asili nido hanno toccato il 51,50% (1,95 le spese contro 1 milione di entrate da tariffa), e i centri estivi il 64,4% (con spese pari a 633 mila euro ed entrate dalle iscrizioni di 408 mila). Per fare un confronto, servizi come le piscine sono stati coperti solo per il 17,35 per cento (839 mila la spesa contro 145 mila 600 di tariffe di ingressi); peggio, nel 2021, è andata agli impianti sportivi (oltre un milione verso circa 152 mila euro di entrate). La maglia nera, però, spetta al servizio di bike sharing: le spese sono state di 102 mila euro, le entrate appena di 1.402 euro.
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Il Gazzettino