Due milioni 600 mila euro per il 2022; due milioni 850 mila euro per il 2023 e altrettanti per il 2024: a tanto ammonta l'investimento di Palazzo D'Aronco sulle mense per le scuole udinesi.
L'OBIETTIVO
«Vogliamo rafforzare gli elementi di qualità del pasto e del servizio ha spiegato l'assessore Elisabetta Marioni, quando ha illustrato le nuove linee guida per le mense -; garantiremo un sistema di controlli con il tecnologo e la commissione mense; molto importanti saranno le iniziative rivolte all'educazione alimentare e alla riduzione degli sprechi». Il nuovo capitolato d'appalto prevederà dunque diversi obblighi, come quelli di fornire alcuni cibi al cento per cento biologici, altri biologici e a produzione locale, altri ancora Doc e Igp, con criteri premiali volti a valorizzare l'agricoltura locale e sociale. I menù dovranno seguire stagionalità e ciclicità, con una particolare attenzione alle diete speciali, per renderle il più aderenti possibili ai piatti del menù ordinario. Nel 2021 i costi della ristorazione scolastica sono stati coperti al 50% con le tariffe pagate dalle famiglie: su 2,9 milioni di euro, infatti, ne sono entrati 1,45. Per questo 2022, invece, l'entrata prevista è di 1,6 milioni di euro, di cui per ora sono stati effettivamente pagati dai genitori 741 mila euro. Le mense, infatti, sono servizi a domanda individuale «che devono avere una copertura minima da tariffa almeno del 36% solo per gli enti strutturalmente deficitari, cosa che il Comune di Udine non è», ha spiegato l'assessore al bilancio, Francesca Laudicina.
LA COPERTURA
Molti di questi servizi, comunque, nel caso di Udine hanno una copertura addirittura superiore: se la ristorazione scolastica l'anno scorso è arrivata al 50%, gli asili nido hanno toccato il 51,50% (1,95 le spese contro 1 milione di entrate da tariffa), e i centri estivi il 64,4% (con spese pari a 633 mila euro ed entrate dalle iscrizioni di 408 mila). Per fare un confronto, servizi come le piscine sono stati coperti solo per il 17,35 per cento (839 mila la spesa contro 145 mila 600 di tariffe di ingressi); peggio, nel 2021, è andata agli impianti sportivi (oltre un milione verso circa 152 mila euro di entrate). La maglia nera, però, spetta al servizio di bike sharing: le spese sono state di 102 mila euro, le entrate appena di 1.402 euro.